IL CRITICONE, 6a PUNTATA: I FANTASMI DI “CRIMSON PEAK” E LE BABY SPOSE DI “MUSTANG”

Crimson Peak e Mustang

Sesta puntata de “Il Criticone” con due film molto diversi tra loro, ma con un comun denominatore, l’oppressione casalinga: “Crimson Peak” e “Mustang“.

 

CRIMSON PEAK

Il ritorno al gotico del grande regista Guillermo Del Toro convince solo a metà.

Buffalo (Stati Uniti), fine ‘800. Nel prologo, la piccola Edith Cushing perde la madre, morta di colera, e durante la notte ne vede l’orrendo fantasma che le sussurra di guardarsi da Crimson Peak. Quattordici anni dopo ritroviamo Edith (Mia Wasikowska), ormai adulta, che scrive un romanzo di fantasmi (altro che storielle d’amore!) e che gode delle simpatie del giovane dottore Alan McMichael (Charlie Hunnam), suo amico d’infanzia. Il padre di Edith, il ricco affarista Carter Cushing (Jim Beaver) riceve un giorno la visita dell’affascinante baronetto inglese Thomas Sharpe (Tom Hiddleston) che, accompagnato dall’eterea sorella Lucille (Jessica Chastain), gli propone di finanziare un innovativo macchinario di sua invenzione per l’estrazione dell’argilla rossa dal sottosuolo e del quale mostra un prototipo in scala ridottissima (poco più che un giocattolo). Mentre Carter è poco propenso all’investimento e non vede di buon occhio Sir Thomas (tanto da ingaggiare un investigatore privato), Edith si lascia pian piano sedurre dall’affascinante (?) straniero.

Crimson 1

Edith Cushing (Mia Wasikowska)

Prima che lei perda definitivamente la testa, il padre paga la coppia di fratelli pur di toglierseli dalle scatole e rispedirli in Inghilterra, ma proprio il giorno della partenza il buon Carter è vittima di un “incidente” in bagno: ufficialmente è scivolato e ha battuto la testa sullo spigolo del lavandino; in realtà, come vediamo, qualcuno gli ha fracassato la faccia con tanta violenza quasi aprendogliela in due (e come si faccia a valutarlo un incidente, lo sanno solo loro.. incapaci!). La sconvolta Edith non può far altro che sposare Thomas e trasferirsi ad Allerdale Hall, dimora inglese degli Sharp, una fatiscente magione (addirittura col soffitto parzialmente crollato) sperduta nel nulla e costruita su giacimenti di argilla rossa. E mentre il neo marito inizia ad usare l’eredità del suocero per costruire il suo macchinario estrattore, la povera Edith dovrà fare i conti con gli inquietanti atteggiamenti della psicotica cognata Lucille, con una crescente sensazione di oppressione e con spaventosi fantasmi notturni color cremisi (lo stesso “rosso” dell’argilla); il tutto mentre la sua salute comincia progressivamente a peggiorare… (insomma, una ragazza fortunata..)

Crimson 2

I fratelli Thomas (Tom Hiddleston) e Lucille Sharp (Jessica Chastain)

Guillermo Del Toro torna al cinema gotico dopo i robot giganti del notevole “Pacific Rim” e i vampiri infetti della serie tv “The Strain“. Purtroppo però il risultato è ben lontano dai picchi raggiunti con “Il labirinto del fauno” e onestamente di paura ne fa davvero poca. La carta del film di fantasmi come pretesto per scoprire un intrigo, Del Toro se l’era già giocata nel bellissimo “La spina del diavolo“, ma al di là di tutta l’innegabile e raffinata classe del visionario maestro messicano, fare un nuovo thriller mascherato da ghost movie non è proprio un’idea riuscitissima, a maggior ragione se spaventa anche poco. Bella la scenografia e la decadente ambientazione di Allerdale Hall. Rimarchevole anche l’omaggio al grandissimo attore Peter Cushing, simbolo del cinema gotico della Hammer, nel ventennale della morte (1994), con la protagonista che porta lo stesso cognome, ma non basta. Il duo Mia Wasikowska e Tom Hiddleston, di nuovo insieme dopo la coppia di vampiri di “Solo gli amanti sopravvivono“, è abbastanza affiatato, mentre Jessica Chastain è davvero la classica strega che lo spettatore prenderebbe volentieri a badilate. Il pubblico italiano ha premiato il film, grazie anche al periodo di Halloween, con un 4° e un 5° posto al box office nelle prime due settimane e un incasso di oltre un milione e mezzo di euro. Insomma, un discreto ghost-thriller che si può vedere, ma da un maestro come Guillermo Del Toro ci aspettiamo molto, molto di più.

VOTO: 6

Crimson 3

Il regista Guillermo Del Toro (al centro) dirige la scena del funerale


MUSTANG

In un remoto villaggio turco vivono 5 scatenate sorelle adolescenti. Avendo perso i genitori, sono state cresciute dalla nonna e dal severissimo zio, con cui vivono in una grande casa. Arrivata l’estate e le ovvie pulsioni adolescenziali, nel paesino scoppia lo scandalo semplicemente perché le ragazze si sono sedute sulle spalle di altri coetanei maschi. L’ira della nonna rompipalle si abbatte su di loro al grido di “avete toccato col vostro sesso il collo dei ragazzi”. La recriminazione è talmente assurda che una di loro va in giardino e dà fuoco a una sedia e alla domanda della nonna sul perché l’abbia fatto, risponde “anche la sedia è impura, no? L’abbiamo toccata con il nostro culo!” (voto 10!). Quando però rincasa anche lo zio (che è peggio della nonna), la situazione precipita, con le ragazze portate dal ginecologo per controllare che fossero ancora vergini (cosa che effettivamente sono).

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Una scena del film

Di lì a poco la famiglia decide che sia arrivato il momento di “metterle su piazza”, e così iniziano ad arrivare in casa le famiglie dei pretendenti (uno più inguardabile dell’altro) per mettersi d’accordo e sancire fidanzamento e conseguente matrimonio. Poco importa se i futuri mariti non piacciono alle ragazze o se li conoscono a malapena; lì la tradizione vuole che siano le famiglie a decidere e non c’è modo di opporsi. Piano piano la casa si trasforma sempre più in una prigione, con grate alle finestre e recinzioni rialzate. Ma tra le ragazze non tutte sono rassegnate al proprio destino..

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Le ragazze rinchiuse in casa

Duro da digerire questo affresco della moderna (?) Turchia rurale. La regista Deniz Gamze Ergüven mostra l’assurdità delle tradizioni islamiche, con imposizioni letteralmente da denuncia. Per chi come loro vive a 1000 km da Istanbul è praticamente impossibile salvarsi se non fuggendo (ammesso di riuscirci). Il film, toccante e con un costante crescendo di emozioni (e qualche risata amara), dopo essere stato presentato all’ultimo Festival di Cannes e alla Festa del Cinema di Roma (dove ha avuto una Menzione speciale) è il candidato della Francia alla corsa all’Oscar per il Miglior film straniero. E con il nostro “Non essere cattivo” di Claudio Caligari sarà davvero una dura lotta per ottenere la nomination.

VOTO: 8+

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Le cinque protagoniste del film


 

Nel prossimo appuntamento de “Il Criticone” parleremo delle due commedie “Tutto può accadere a Broadway” e “Tutti pazzi in casa mia“.

 

Ivan Zingariello

 

Crimson Peak e Mustang