In un’epoca in cui la musica può e deve farsi strumento di consapevolezza e cambiamento, il cantautore Luciano Petroselli – in arte EneDo – sceglie di rompere il silenzio con un brano che è molto più di una canzone: è una testimonianza, un grido corale, una richiesta di giustizia. “Mille Voci”, uscito in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e che si inserisce con forza nel dibattito sulla violenza di genere, portando alla luce una vicenda personale e profondamente dolorosa che tocca da vicino l’artista.
Ispirato dalla storia vera di suo nipote Edoardo, vittima di abusi da parte di un ex insegnante, EneDo firma un brano toccante e necessario, che mette in musica il coraggio di chi trova la forza di parlare, denunciare, rinascere. “Mille Voci” non è solo il racconto di una ferita, ma anche un inno alla resilienza e all’unione, una chiamata all’ascolto e all’azione.
Abbiamo incontrato EneDo per farci raccontare più da vicino la genesi del brano, il percorso emotivo e creativo che lo ha accompagnato e il messaggio che desidera trasmettere attraverso la sua musica.
“Mille Voci” è un brano intenso e carico di significato. Ci racconti com’è nato e cosa ha rappresentato per te scriverlo?
Mille Voci nasce da un evento negativo, drammatico, certamente cattivo e trasforma questo dolore in sentimento di amore a disposizione di tutti. La chiave per scriverlo è stata per me, capire esattamente il sentimento di Edoardo, leggere nella sua esperienza, che la sua denuncia non mira ad uccidere il carnefice, ma bensì focalizza su di sé un tema orribile e nascosto, per essere esempio di coraggio, CORAGGIO, come me gridate, parlate, usciamo allo scoperto. Non siamo noi a doverci vergognare. Ed anche comporre il brano ha chiesto una “visualizzazione” del tema. Con coraggio l’ho fatto ed è per tutti.
Il brano trae ispirazione da una vicenda personale e dolorosa che ha coinvolto tuo nipote Edoardo. Quanto è stato difficile trasformare quel dolore in musica?
La vera difficoltà è stata rendere la canzone morbida, romantica e carica di sentimenti positivi, nella seconda parte il testo mira, infatti, al coraggio di chi vive la stessa situazione nel silenzio, LA TUA VOCE VINCERA’ QUEI MOSTRI, quindi uscire e liberarsi e, permettere alla giustizia di chiudere le sbarre.
La canzone è uscita in concomitanza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Quanto è importante, secondo te, che l’arte si faccia portavoce di queste battaglie sociali?
Credo che gli artisti, con garbo e discrezione, possano e devono occuparsi di queste tematiche sociali, specialmente i cantanti. In passato abbiamo ascoltato Bob Dylan, Deep Purple e molti altri, che nei loro testi cantavano la pace contro la guerra, l’amore contro l’odio e la fratellanza contro le divisioni. Oggi lo vediamo tutti che le divisioni sono nette, quindi scegliere la giornata contro la violenza per l’uscita del brano, definisce una posizione netta a favore dell’amore.
C’è una frase nel testo – “La mia voce ha vinto le mie paure, la mia voce ha chiuso le tue sbarre” – che colpisce profondamente. Come sei arrivato a scrivere parole così potenti?
Semplicemente osservando il coraggio di Edoardo, nel silenzio viveva la morte, con le prime parole ha ricominciato a vivere. Infatti la frase completa è: ” …le tue sbarre, e resto vivo nei miei occhi, tu non mi hai ucciso” Quindi le sue parole sono per la vita e, contemporaneamente, chiudono il carnefice dietro le sbarre. Salvando altri possibili vittime.
Il tuo percorso musicale è ricco di brani ispirati da tematiche forti e attuali, dalla guerra agli abusi. C’è un filo conduttore che unisce la tua musica?
Mi piace scrivere e comporre sentimenti e attualità. Trovo sempre ispirazione dal mondo che mi circonda. Credo di distinguermi solo per il fatto che nei miei testi non c’è turpiloquio e cerco sempre di mostrare i desideri dei cittadini attraverso una chiave romantica.
Cosa ti auguri che “Mille Voci” possa lasciare in chi l’ascolta? Hai un messaggio particolare per chi oggi ha paura di parlare?
Mi associo al messaggio di Edoardo, usciamo fuori e la nostra voce diventi un inno alla salvezza, all’amore. “Mille Voci” mi auguro possa essere il brano di chi vuole farsi ascoltare, di chi chiede aiuto, di chi vuole vivere la sua vita liberandosi da pesi e brutture che solo guastano i giorni.
Dal punto di vista musicale, “Mille Voci” si distingue per un arrangiamento potente e una melodia incalzante. Come hai lavorato alla produzione del brano e con chi hai collaborato per l’arrangiamento?
La ricerca della melodia “emozionale” è il frutto di guardare al fatto da un punto di vista di successo, mirare al positivo. Perché proprio di questo si tratta, è stato un successo. Con me ha collaborato un grandissimo musicista, lo è perché oltre allo strumento tecnico, si è perfettamente immedesimato nella storia musicale del brano; Daniele Paolucci.
Lascia un commento