Il mistero della casa del tempo: un Eli Roth a portata di bambino

Perfettamente in sintonia con l’imminente festa di Halloween, presentato in anteprima alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma – all’interno della Selezione Ufficiale – Il mistero della casa del tempo è l’ultima fatica del celebre regista statunitense Eli Roth, il quale, ormai di casa al festival della Capitale, già nel 2012 aveva presentato il suo Green Inferno.

Ed ecco che, pronto a lanciarsi in una nuova sfida, il cineasta ha deciso di mettere in scena un lungometraggio adatto anche ai più piccini, prodotto dalla spielberghiana Amblin Entertainment e che vede tra i suoi protagonisti Jack Black, Cate Blanchett, Kyle MacLachlan e il giovane Owen Vaccaro.

È la storia del piccolo Lewis, il quale, rimasto orfano di entrambi i genitori, va a vivere a casa del bizzarro zio, fratello di sua mamma. L’uomo, sempre a stretto contatto con una altrettanto singolare vicina di casa, è un maldestro stregone che vive all’interno di una villa piena di orologi e con oggetti e mobili che, di quando in quando, sembrano prendere vita di soppiatto. Una volta ambientatosi in questo nuovo mondo, Lewis verrà coinvolto dai due in un’importante missione segreta: scoprire l’origine e il significato del ticchettio di un orologio nascosto all’interno delle mura di casa.

Vivace, colorato, complessivamente dinamico nella messa in scena, questo nuovo prodotto firmato Eli Roth lascia tuttavia a desiderare per quanto riguarda i ritmi stessi, spesso discontinui e non eccessivamente ben calibrati, probabilmente a causa di uno script che tende a tirare il tutto troppo per le lunghe, soprattutto man mano che ci si avvicina al finale. Eppure, detto questo la storia messa in scena riesce a catturare l’attenzione fin dai primi minuti, forte anche di una regia sapiente e matura che ben sfrutta sia i numerosi effetti speciali presenti che le ricercate scenografie, che fanno a loro volta della casa uno dei protagonisti, essenziale e con un’importante personalità.

Il tutto sta a convergere in una forte metafora del potere, della guerra e di quanto questi possano danneggiare sia gli stessi esseri umani che i rapporti che intercorrono tra di loro.

Il mistero della casa del tempo è lungometraggio, dunque, pensato sì per i più piccini, ma che, allo stesso tempo, sta a raccontarci qualcosa di universale, dimostrando che Eli Roth, anche in vesti di cantore per i giovanissimi, riesce a trovarsi perfettamente a proprio agio.

 

 

Marina Pavido