IL PUNTO DI BENEDETTA FRUCCI- GREXIT: QUALI SCENARI?

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Proprio quando il coraggio dei 300 spartani sembrava relegato ai libri di storia, la Grecia viene travolta dal ciclone Alexis Tsipras. Il no global dal sorriso bonario che, in nome della sovranità e della lotta all’austerity, ha sfidato l’Europa. Dopo mesi di estenuanti trattative, in cui nessuno dei contraenti ha ceduto di un millimetro, il premier greco ha scelto di affidare le sorti del suo Paese al popolo attraverso un referendum. L’effetto di un potenziale grexit è stato traumatico: mercati in subbuglio, borsa a picco, grande agitazione nelle stanze del potere europeo e americano. Un’uscita dall’Euro infatti, avrebbe conseguenze pesanti non solo dal punto di vista economico, ma anche geopolitico. Innanzitutto, gli Stati detentori del debito greco vedrebbero il loro credito insoddisfatto in conseguenza del default. Lo scenario più interessante, però, si aprirebbe dal punto di vista dello scacchiere internazionale: persa l’Europa, alleate naturali della Grecia diverrebbero Russia e Cina, con la conseguenza che gli Stati Uniti vedrebbero un Paese Nato alleato del nemico Putin: le pressioni di Obama su Hollande, sono molto indicative in tal senso. Il terremoto poi, investirebbe l’intera Unione e potrebbe rimettere in discussione la leadership tedesca e la dittatura de facto della Merkel sui Paesi del mediterraneo: l’uscita dall’Euro, non prevista dai trattati, sarebbe minacciata e corroborata dal precedente greco, al fine di ottenere una revisione dei trattati. In tutto questo la cecità della Germania abbaglia: si aggrappa come il peggiore burocrate tributario a richiedere la restituzione del debito alle proprie condizioni, dimenticando forse che per ben tre volte, in seguito alla prima e alla seconda guerra mondiale e al crollo del muro, non ha pagato i propri debiti. E se il comportamento della cancelliera è opinabile, ma certamente coerente, fa invece sorridere il tremolio del premier Renzi, che sulla vicenda greca, non è andato oltre un tweet. Senz’altro avrebbe potuto fare fronte comune con Tsipras, per chiedere la famosa revisione dei trattati che tanto aveva auspicato quando a governare non era lui, forte anche di un potere di trattativa certo maggiore di quello greco. Ci aveva promesso pugni sul tavolo europeo, abbiamo avuto un cinguettio a basso volume affidato ai social

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Benedetta Frucci