IL PUNTO DI MAGDI CRISTIANO ALLAM: LA SITUAZIONE IN LIBIA STA PEGGIORANDO E L’ITALIA NON FA NULLA

Buongiorno amici. Siamo in guerra. In Libia i terroristi islamici dell’Isis stanno conquistando i pozzi petroliferi vitali per la nostra economia, stanno conquistando sempre più territorio proprio di fronte a casa nostra, stanno per invaderci riversando sulle nostre coste un milione di clandestini,stanno aggregando le altre milizie islamiche dei Fratelli a Musulmani e di Ansar al Sharia che controllano Tripoli e Bengasi investendo un fiume di denaro, per dare il colpo di grazia a ciò che resta del governo laico riparato a Tobruk e sostenuto dall’Egitto.

Siamo in guerra eppure questo governo italiano di venduti alla peggiore amministrazione americana del filo-islamico Barack Hussein Obama, al presidente islamico Erdogan che vuole riesumare il califfato turco-ottomano sostenendo sia i Fratelli Musulmani sia l’Isis, all’emiro del Qatar che è il principale finanziatore dei Fratelli Musulmani, continua a far finta di non vedere la realtà manifesta, parla in modo contraddittorio persino al suo interno, e concretamente non fa nulla.

È stato il direttore esecutivo dell’Agenzia europea Frontex, Fabrice Leggeri, in un’intervista all’ANSA, a mettere in guardia l’Italia dall’imminente prospettiva di essere invasa da un esercito di 500 mila o anche di un milione di clandestini che arriveranno dalle coste libiche controllate dai terroristi islamici.
“Nel 2015 dobbiamo essere preparati ad affrontare una situazione più difficile dello scorso anno. A seconda delle fonti ci viene segnalato che ci sono tra i 500 mila ed un milione di migranti pronti a partire dalla Libia”.
http://www.ansa.it/…/immigrazione-frontexfino-a-1-mln-pront…

Gian Micalessin, in un accurato servizio pubblicato su Il Giornale, ci spiega che i pozzi petroliferi cadono uno dopo l’altro sotto i colpi dello Stato Islamico.
“Seguendo la stessa tattica adottata prima in Siria e poi in Iraq i seguaci del Califfato sembrano puntare al controllo dei pozzi di petrolio. Dopo una serie di attacchi susseguitesi tra martedì e mercoledì i fedeli di Abu Bakr Al Baghdadi avrebbero assunto il controllo dei pozzi di al-Dhahra, 170 chilometri a sud di Sirte e di quelli di Mabruk e Bahi, 250 chilometri a sud della città costiera considerata un tempo la roccaforte di Gheddafi. Lo Stato Islamico sarebbe insomma ad un passo dal rivendicare il controllo di tutta la vasta e importantissima galassia petrolifera che si articola intorno al bacino della Sirte e ai suoi 11 pozzi. Non a caso la National Oil Corporation, la compagnia di Stato libica, ha già dichiarato la cessazione di ogni produzione per «cause di forza maggiore». Da ieri, insomma, la Noc non garantisce più l’estrazione del greggio di Mabruk, gestito dai francesi della Total, né quella di Bahi e Dahra affidati a compagnie americane come la Marathon, la Hess Corporation o la Conoco Phillips”.
http://m.ilgiornale.it/…/i-veri-padroni-della-libi…/1102186/

Contemporaneamente le milizie dei Fratelli Musulmani che controllano Tripoli e l’esercito del governo laico riconosciuto internazionalmente, che Renzi su ordine di Obama, vorrebbe riconciliare, si bombardano reciprocamente.

La situazione è a tal punto ingestibile che l’inviato dell’Onu Bernardino Leon sta per rinunciare al tentativo impossibile di negoziare un accordo tra il governo di Tobruk e le fazioni islamiste al potere a Tripoli e Misurata. «La situazione – ha ammesso Leon davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu – si sta deteriorando rapidamente, il Paese non può più affrontare una crisi politica».

Ebbene questo è il quadro complessivo di una guerra in atto, una guerra che ci è stata dichiarata, una guerra sferrata di fronte a casa nostra, una guerra che lede vitali interessi strategici, energetici ed economici, una guerra che rischia di vederci travolti da un’invasione di clandestini e da un’ondata di terrorismo islamico.

Italiani muoviamoci! Denunciamo le menzogne, la viltà, il tradimento, l’inerzia di questa classe politica. Mobilitiamoci contro il terrorismo islamico che dilaga di fronte a casa nostra, per la difesa dei nostri legittimi interessi alla stabilità nel Mediterraneo e alla sicurezza nazionale. Svegliamoci!

Magdi Cristiano Allam