Il regista Alberto Gelpi ci racconta il suo film: “L’Ombra del Lupo”

Alberto Gelpi è il regista dell’interessantissimo film “L’Ombra del Lupo”. Ho chiesto ad Alberto di parlarci del suo film, ma prima di leggere la sua intervista, leggiamo la scheda del film e guardiamo insieme il Trailer.

L’ombra del lupo

Un film di Alberto Gelpi. Con Raniero Monaco Di Lapio, Marianna Di Martino, Christopher Lambert, Maria Grazia Cucinotta. Thriller, – Italia 2020

Nico è un poliziotto violento, rientrato dopo anni nel suo paese per dare l’ultimo saluto alla madre Eleonora, ammalatasi all’improvviso. Negli stessi giorni alcuni cadaveri vengono ritrovati nel bosco, messi in mostra come in un macabro monito. Eppure le tracce indicano che gli omicidi non sono stati compiuti da mano umana ma da una bestia enorme. La polizia è convinta che Nico sia connesso ai delitti, e lui stesso comincia ad avere dubbi su di sé perché si sente “cambiato”. Dopo aver rovistato in casa di Eleonora in cerca di qualche spiegazione, Nico scopre una terribile verità su suo padre. Grazie al Professor Moreau, un vecchio conoscente di famiglia, Nico cercherà di entrare in contatto con la sua vera natura.

Alberto Gelpi, benvenuto su Mondospettacolo. Come stai innanzitutto?

Benissimo.. compatibilmente con il periodo!!!!!!

Per prima cosa voglio farti i miei complimenti per il tuo film “l’ombra del lupo” che mi è piaciuto davvero molto.
Ma come e quando è nata l’idea di fare questo film?

Una mattina di diversi anni fa, mi arrivò una chiamata da ALESSANDRO RICCARDI, produttore e sceneggiatore della VARGO Film. Avevamo già collaborato insieme tante volte per spot e documentari, ma quella mattina mi offrì una cosa diversa: “Ho scritto un film che voglio produrre. E vorrei lo girassi tu. Ti va di leggerlo?”. Tutto nacque così, e fu l’inizio di una bella e faticosa avventura.

 

L’idea nacque dai racconti della tradizione popolare, in particolare di quelli attorno alla zona del Frusinate. Alessandro mi raccontò di come quelle “leggende” in realtà venivano trattate dalle persone più anziane come fossero assolutamente reali, “quotidiane” quasi. Nonchè assolutamente vere. “L’uomo Lupo” non era una figura mitologica fuori dal tempo, bensì quasi una sorta di “vicino di casa”. Quest’aspetto colpì Alessandro che si documentò e costruì una storia di fantasia che però attingeva dai racconti, dagli “usi e costumi”, nonché dalle “voci” degli anziani del luogo.

Nella foto: Alberto Gelpi e Christopher Lambert

Il tuo film vede oltre ai bravissimi protagonisti, la partecipazione di un mito del cinema, sto parlando di Christopher Lambert, come è stato dirigere Christopher?

Son cresciuto con il mito di Highlander per cui quando Alessandro mi chiamò dicendomi che Christopher aveva accettato il ruolo, fu una grande emozione.

Nella foto: Alberto Gelpi dirige Christopher Lambert, Marianna di Martino e Raniero Monaco Di Lapio

Dirigere Christopher è stato intenso e facile. Intenso perché sai con chi ti relazioni e sai anche il grande bagaglio di esperienze che ha. Per cui è inevitabile sentirsi sotto pressione e, comprensibilmente, costantemente giudicato. Facile perché io ho chiarito sin da subito il mio modo di lavorare con gli attori e lui ha deciso di appoggiarlo al 100%. Da quella stretta di mano (a dire il vero un abbraccio!) è nato un bel rapporto che è continuato prima e durante il set.

Nella foto: Christopher Lambert, Marianna di Martino e Raniero Monaco Di Lapio

Torniamo al Cast, e parliamo dei protagonisti, perché hai scelto Marianna di Martino e Raniero Monaco Di Lapio?

Sono stato colpito dalla loro naturalezza e dalla fisicità di entrambi. Quando li ho voluti incontrare per la prima volta non sapevo bene cosa aspettarmi perché una cosa è quello che vedi nei vari provini/selftape o in altre loro precedenti esperienze filmiche, ma un’altra è parlarci e “capirli” veramente. Si parte dalle idee che uno si è fatto, ma bisogna toccare con mano quanto siano vere. Ho così trovato due belle persone e specialmente due ottimi professionisti.
Il ruolo di Nico era molto ostico, perché è un personaggio introverso che nasconde  un conflitto interiore che in alcuni momenti esplode incontrollabile: non ha quasi vie di mezzo. Raniero nella sua spontaneità mi ricordava alcuni di quegli aspetti: è un buono, ma anche un ribelle. E ha una forza fisica impressionante.

Nella foto: Marianna di Martino

Marianna è una ragazza molto esigente, in primis con se stessa. Molto determinata nella vita, ricalca perfettamente alcuni aspetti di Alba. Scherzosamente l’abbiamo soprannominata “la maestrina”, con grande affetto.

Nella foto: Alberto Gelpi, Marianna di Martino e Raniero Monaco Di Lapio

Come coppia li ho sempre trovati amalgamati, sia caratterialmente, nei loro reciproci conflitti, sia fisicamente, cosa molto importante per la riuscita scenica del film.

Hai scelto di fare un film di genere Horror, cosa non facile in Italia soprattutto in questo periodo, e comunque direi che l’esperimento è riuscito, il film è su Amazon Prime Video, a proposito come sta andando?

Il film sta andando molto bene. Io amo definirlo un thriller-horror perché è il frutto di alcune scelte ponderate e condivise. In ogni modo è uno dei titoli più visti negli ultimi mesi e la cosa la trovo molto bella.

Nella foto: Christopher Lambert osserva una scena appena girata

Quanto sono durate le riprese del film?

Sono durate quasi 5 settimane

Quali sono state le location?

Le location sono racchiuse intorno al Frusinate: Alatri, Frosinone e dintorni.

C’è un episodio particolarmente interessante che è accaduto durante le riprese del quale ovviamente vuoi parlare?

Ogni set porta molti momenti “particolari” che rimangono nel cuore e questo film ne ha portati veramente tanti. Sicuramente comunque alcune delle situazioni più esilaranti le abbiamo vissute quando abbiamo girato le scene di notte nel bosco. Una location pazzesca: una ex base militare dismessa, con capannoni semi crollati, radar abbandonati e una natura selvaggia che stava riappropriandosi di quegli spazi. Un ambiente dannatamente suggestivo, popolato fra l’altro da diversi animali selvatici fra cui maiali e cinghiali (e asini!!).  Di giorno aveva un fascino oscuro, ma viverlo di notte era quantomeno inquietante.

Ricordo il primo giorno in cui tutta la troupe rideva per cercare di esorcizzare l’atmosfera e le tenebre di quel luogo. Si scherzava dicendo di controllarci reciprocamente prima che qualcuno sparisse!

Ma la cosa particolarmente divertente era vedere le reazioni “poco controllate” di quando il silenzio veniva squarciato dai versi dei maiali selvatici: facevano letteralmente gelare il sangue. In merito alle reazioni, penso siano a questo punto facilmente immaginabili!!!

Il tuo film sarà distribuito anche all’estero?

Si, è stato recentemente acquisito da Lionsgate, in America. Sicuramente andrà su Amazon anche lì. Poi vedremo…

Nella foto: il regista del film Alberto Gelpi

Prima di chiudere, il tuo prossimo film sarà ancora un horror? Oppure….

Difficile da dire in questo momento. Sono un regista e collaboro con sceneggiatori e produttori, per cui sono aperto alle occasioni che potrebbero presentarsi. Non lavoro solo su storie mie, per cui spesso molti progetti nascono come L’Ombra del Lupo: da uno squillo di cellulare.

Comunque fra i progetti che ho in cantiere (e in cui collaboro alla scrittura), ci sono due thriller seppur molto diversi tra loro. Uno di questi è stato recentemente opzionato e a brevissimo cominceremo a scrivere la sceneggiatura. Speriamo di poterne parlare in un prossimo futuro!

Alessandro Cunsolo

le foto di scena sono si Graziano Panfili

https://www.facebook.com/lombradellupofilm