Il secondo Pet sematary resuscita in alta definizione

In collaborazione con Koch Media, Paramount rende disponibile su supporto blu-ray, in edizione rimasterizzata, Pet sematary due – Cimitero vivente due, a suo tempo circolato nei cinema e in videocassetta semplicemente come Cimitero vivente 2.

Datato 1992, come il titolo lascia intuire è il sequel del Cimitero vivente che la stessa regista Mary Lambert derivò tre anni prima da un romanzo di Stephen King curiosamente manifestante diverse idee analoghe a quelle sfruttate dal nostro Pupi Avati nel suo zombie movie Zeder.

Stavolta, però, King non c’entra assolutamente nulla; tanto che, sebbene nel corso della vicenda portata in scena si parli di quanto accaduto alla famiglia protagonista del primo film, i legami con questo secondo si limitano unicamente alla stessa cittadina d’ambientazione, sede dell’antico cimitero indiano per animali capace di riportare in vita chi vi viene sepolto.

Cimitero cui, affiancato dall’appena trasferitosi coetaneo Jeff, interpretato da un Edward Furlong allora in ascesa grazie al grande successo riscosso da Terminator 2 – Il giorno del giudizio, ricorre l’adolescente Drew alias Jason McGuire quando il violento patrigno poliziotto Gus spara a sangue freddo al suo adorato cane.

Un Gus dal volto del Clancy Brown di Highlander – L’ultimo immortale e che finisce presto per diventare il principale resuscitato di cui aver paura nel corso della circa ora e quaranta di visione, nuovamente immersa nella non accettazione del lutto.

Perché è dalla morte della madre attrice del citato Jeff – avvenuta davanti a i suoi occhi – che prende avvio Pet sematary due – Cimitero vivente due, nel cui cast abbiamo anche l’Anthony Edwards della serie televisiva E.R. – Medici in prima linea nei panni di Chase, padre veterinario del ragazzo.

Però, mentre il capostipite tendeva a privilegiare una lentamente tesa atmosfera lugubre intrisa di angoscia, qui si strizza maggiormente l’occhio all’horror indirizzato al pubblico dei teen-ager, con immancabile combriccola di fastidiosi bulli e biciclette pronte per l’uso che non possono che testimoniare gli ultimi stralci d’influenza da quella che era stata la celluloide di genere anni Ottanta.

E, tra visioni da incubo e indispensabili spruzzate di non eccessivo splatter, nel probabile fine di offrire qualcosa di diverso agli spettatori viene introdotta un’inedita venatura grottesca intuibile sia dal comportamento del Gus morto vivente che da momenti come quello del bizzarro sogno erotico… fino ai titoli di coda accompagnati dalla splendida Poison heart dei Ramones, già autori della storica Pet sematary che fece da colonna sonora al lungometraggio precedente.

Disponibile nello store FanFactory, con il trailer originale quale contenuto extra.

 

 

Francesco Lomuscio