Il sorpasso di Dino Risi, con Vittorio Gassman e Jean-Luis Trintignant, in versione restaurata e in alta definizione

Dopo aver reso disponibile in home video la versione restaurata e in alta definizione de I mostri, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) rilancia con l’opera più rappresentativa del maestro Dino Risi, un capolavoro della commedia italiana, in cui con apparente leggerezza veniva mostrata assai incisivamente l’evoluzione umana, sociale e antropologica che, a ridosso del miracolo economico, stava mutando il volto del nostro paese. Ne Il sorpasso Bruno Cortona (Vittorio Gassman) e Roberto Mariani (Jean-Luis Trintignant) si conoscono casualmente durante un torrido Ferragosto. Il primo è un uomo sulla quarantina, uno sfaccendato che cerca di passare al meglio la giornata; il secondo è uno studente di giurisprudenza, intento a preparare gli esami per l’imminente sessione di Settembre. Insieme iniziano un’inaspettata avventura on the road, dando vita a un significativo rapporto dialettico, attraverso cui si segnala, in un certo senso, “la perdita dell’innocenza”, il passaggio dal sacro allo sconsacrato, dalla poesia alla prosa, inaugurando una stagione nuova all’insegna della mercificazione della vita, della massimizzazione del profitto, scandita da un forsennato e pericoloso movimento in avanti.

Dino Risi, Ettore Scola e Ruggero Maccari, che sceneggiarono il film, tratteggiarono uno scenario davvero sconfortante, con quella indimenticabile Lancia Aurelia B24 lanciata a folle velocità verso il buco nero del nulla. Bruno sorpassa, non è in grado di fare un’esperienza da cui trarre insegnamento, poiché è sempre fatalmente incantato dalla “logica del rilancio a oltranza”, stordito dalla fatua illusione di un godimento ogni volta a venire: questa è la resa plastica, visiva, la rappresentazione per eccellenza del continuo decentramento del capitale, il quale, per poter intensificare al massimo la circolazione delle merci, consegna costantemente all’immaginario un bene nuovo, promettendo la soddisfazione di un bisogno imprescindibile. Insomma, è l’irruzione della dimensione tragicomica della contemporaneità: il progresso è percepito come ridicolo perché appare come una produzione compulsiva di beni destinati a divenire, in tempi brevissimi, rifiuti. Tutto è in vendita, e Bruno istruisce Roberto, il quale, sebbene ingenuo, non riesce a dire di no, a resistere davvero, lasciandosi risucchiare in un vortice da cui non sarà più in grande di riemergere.

Il sorpasso è un film che anticipò tantissime questioni, compresa, ad esempio, l’annosa faccenda, oggi assai sventolata, della cosiddetta “evaporazione del padre”. Il rapporto di Bruno con la figlia Lilly (interpretata da una giovanissima e deliziosa Catherine Spaak) mostra già tutti i segni della perdita dell’autorevolezza paterna, laddove la ragazza non ricerca il genitore assente, ma lo sostituisce con Bibi (il sempre eccellente Claudio Gora), un facoltoso signore non più giovane, in cui intravede quella funzione di guida e orientamento che le è sempre mancata, innescando così uno spostamento che comporta una pericolosa sovrapposizione tra padre e amante.

Inarrivabile a tutt’oggi è il “blocco” del film in cui i due protagonisti si ritrovano nella casa degli zii di Roberto, quella dove, da bambino, era solito passare le vacanze. Bruno si rivela un violento profanatore, desacralizzando sistematicamente ogni certezza, anche stavolta, però, con la complicità degli stessi parenti, i quali si compiacciono della strabordante e devastatrice vitalità dell’uomo, che non manca di abusare di chiunque gli capiti sotto tiro. Ciò che più angoscia è constatare che, al netto delle sue malefatte, Bruno non è, a rigore, un uomo malvagio, piuttosto una vittima del suo tempo, uno che cerca disperatamente di adeguarsi, senza farsi travolgere, dai ritmi impossibili di un’esistenza da cui è perennemente in fuga. Si tratta di sopravvivenza.

Insomma, Risi, il cui genio dovrebbe essere più intensamente celebrato, seppe profeticamente interpretare la complessità di un mutamento decisivo, e, soprattutto, fu in grado di comunicarla con una straordinaria levità, realizzando in maniera ineguagliabile lo spirito della Commedia all’italiana (confermerà, tra l’altro, questa sua innata capacità, dirigendo nel 1971 In nome del popolo italiano, ancora con Gassman e Ugo Tognazzi).

Rivedere oggi Il sorpasso in versione restaurata in 4k (a cura della Cineteca di Bologna e Istituto Luce Cinecittà) è una meravigliosa esperienza che consente di riconfermare appieno la magnificenza di un’opera ormai stabilmente insediata all’interno della Storia del Cinema (non solo italiano, ovviamente). Un capolavoro senza tempo, ogni volta capace di provocare riflessioni e turbare profondamente lo spettatore.

In formato 1.85:1, con audio DTS-HD Master Audio 2.0 e sottotitoli per non udenti opzionabili, Il sorpasso in blu-ray include nei contenuti extra In libertà. Appunti su Il sorpasso di Lucia Pavan e Parlando con Vittorio di Marco Risi.

 

 

Luca Biscontini