Il viaggio leggendario: tutti DinsiemE appassionatamente

È la fruizione curiosamente vintage di un film di succhiasangue in bianco e nero che sembra rifarsi a quelli diretti negli anni Cinquanta dal messicano Fernando Mendez (autore de La stirpe dei vampiri e La bara del vampiro, per intenderci) ad aprire Il viaggio leggendario, tratto dall’omonimo testo letterario scritto da Erick Parisi e Dominick Alaimo.

Gli Erick Parisi e Dominick Alaimo che altro non sono che la coppia di popolari YouTuber siciliani DinsiemE, qui al loro debutto sul grande schermo per catapultarsi nel mondo di Leggendaria, in un’altra dimensione, dopo aver ricevuto da uno strano postino dal volto del capatondiano Herbert Ballerina (all’anagrafe Luigi Luciano) un misterioso pacco contenente un videogioco di cui non hanno mai sentito parlare.

L’Herbert Ballerina che veste anche i panni di sir Romualdo quando i due, una volta che Erick viene catturato dai malvagio Dottor Timoti e dal fratello Dottor Giniu, si trovano costretti ad applicare la logica di sopravvivenza dei videogiochi; con la conseguenza che lui si ritrova nel livello di Atlantide affiancato dal filosofo Platone, interpretato dal sottovalutato Gianni Franco dalla carriera cinematografica quarantennale (Rats – Notte di terrore di Bruno Mattei e Si vive una volta sola di Carlo Verdone nel curriculum), lei, invece, in quello di Camelot, dove incontra la principessa Ginevra alias Sofia Iacuitto.

All’insegna di una corsa contro il tempo che pare in un certo senso omaggiare anche Chi trova un amico trova un tesoro con Bud Spencer e Terence Hill quando viene tirata in ballo una scazzottata con i pirati guidati dal Capitan Serraglia incarnato da Riccardo Cicogna; tanto più che ribadire il grande valore dell’amicizia rientra tra le evidenti intenzioni primarie de Il viaggio leggendario.

Del resto, mentre si avverte l’aria di un mix oscillante tra i vecchi film di cappa e spada e i live action Disney del XX secolo, quella che al primo impatto potrebbe apparire in qualità di operazione in fotogrammi simil-Me contro Te si distacca dai lavori con protagonisti Lui e Sofi riducendo al minimo il ricorso all’effettistica digitale per richiamare in maniera evidente la decisamente più concreta e meno fredda celluloide anni Ottanta per ragazzi, complice oltretutto la presenza di un simpatico robot dichiaratamente ispirato all’universo di Star wars.

E, supportato sia dalla curata fotografia di Donato Sileo che dalla maestosa colonna sonora a firma di Fabrizio Mancinelli, dietro la macchina da presa Alessio Liguori – al quale si deve, tra l’altro, il buon horror In the trap – Nella trappola – fa sì che Il viaggio leggendario risulti un tecnicamente lodevole e piuttosto dinamico prodotto in cui la recitazione volutamente sopra le righe della coppia di protagonisti e lo humour tutt’altro che infarcito di volgarità si rivelano ingredienti necessari ad una gradevole visione, ideale per famiglie con bambini non troppo cresciuti… fino ad un’ultima sorpresa posta dopo i titoli di coda.

 

 

Francesco Lomuscio