In blu-ray da nuovo master HD Brutti sporchi e cattivi, con Nino Manfredi

Dopo aver chiuso il capitolo romanzato dell’indimenticabile C’eravamo tanto amati, nel 1976 il grande Ettore Scola, mosso da un impeto neorealista e da un’ispirazione profondamente tragicomica, decide di realizzare una pellicola a suo modo scomoda, propriamente non dal palato facile e mirata a raccontare uno spaccato di vita capitolina di allora: Brutti sporchi e cattivi.

Ancora oggi una visione atipica del panorama italiano, capace di mischiare disgusto e pura poesia, completando un quadro visivo mai datato e sempre al passo con i tempi.

Girato nella zona di Monte Miccio, dove è possibile scorgere nel panorama la Cupola di San Pietro, il film inscena la storia di una famiglia di baraccati del luogo, composta da dieci figli e molti più parenti, tutti sotto la guida del padre padrone Giacinto Mazzatella (Nino Manfredo), laido e violento uomo che odia tutto e tutti, orbo e cinico senza speranza.

Detentore di un malloppo di un milione di lire ottenuto con la perdita del suo occhio, Giacinto passa le giornate cercando di allontanare i propri parenti da questa ingente somma, convinto che chiunque attorno a lui ne sia attratto. L’incontro con la prosperosa prostituta napoletana Iside (Maria Luisa Santella) lo porterà inoltre verso il desiderio di vivere un’esistenza più allegra, sperperando di conseguenza i propri soldi, nonostante i familiari siano contrari. Tanto che decidono di mettere le mani sui soldi, con qualsiasi stratagemma.

Vero proprio esempio di alto cinema italiano virante al trash, ma solo nell’estetica delle bellissime scenografie di Luciano Ricceri e Franco Velchi, Brutti sporchi e cattivi pulsa geniale cinismo incontrollabile, proponendo una galleria di personaggi umanamente inaccettabili e pieni di difetti, vittime di un andazzo sociale che li confina al di là della comune vita.

Inutile quindi precisare quanto possa essere toccante la scrittura dello stesso Scola insieme al fido Ruggero Maccari, atta a costruire questo impensabile universo di disadattati guardando innanzitutto al precedente Lo scopone scientifico di Luigi Comencini e, poi, facendo tesoro delle lezioni di cinema di Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini; tutto filtrato attraverso quel tocco da Commedia all’Italiana che solo un esperto come lo sceneggiatore de Il sorpasso e I mostri (un episodio del film di Dino Risi, intitolato Che vitaccia, fa da evidente preludio a Brutti sporchi e cattivi) poteva sfoggiare.

In mezzo a tutto ciò non possiamo che elogiare la performance del grande Manfredi, il quale si lascia coprire da un trucco che lo rende più inquietante del solito e sfodera una parte cinica che ne eleva le sue doti recitative. Una performance che vince su tutto in questo film “scomodo”, comprendente nella famiglia baraccata, non a caso, anche due volti pasoliniani come quelli di Ettore Garofolo (Mamma Roma) e Franco Merli (Il fiore delle mille e una notte, Salò o le 120 giornate di Sodoma).

Colonna sonora ammaliante a firma del grande Armando Trovajoli, che per l’occasione realizza una trascinante main song con ritornello romanesco indimenticabile (O-ahò, a’ndò vai? O-ahò! O-ahooò!?).

Edito per la prima volta in blu-ray grazie a Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it), da nuovo Master HD e con il trailer quale extra.

 

 

Mirko Lomuscio