In blu-ray Don’t worry Darling di Olivia Wilde

Visto nelle sale cinematografiche italiane a fine Settembre 2022, approda in blu-ray sotto il marchio Warner Bros Don’t worry darling, secondo lungometraggio diretto dall’attrice Olivia Wilde (il primo, datato 2019, fu La rivincita delle sfigate).

Ed è la stessa Wilde a ritagliarsi il ruolo secondario di Bunny nel corso delle oltre due ore di visione al cui centro troviamo la Alice interpretata da Florence Pugh, legata a Jack alias Harry Styles e residente insieme a lui nella comunità idealizzata di Victory. Una città realizzata da un’azienda sperimentale e in cui le donne si godono i piaceri del lusso mentre i mariti lavorano quotidianamente ad un progetto top secret sotto l’occhio dell’amministratore delegato Frank interpretato, ovvero Chris Pine, il quale ha deciso di sposare l’ottimismo sociale degli anni Cinquanta. Ma è bene evitare di aggiungere altro per non anticipare nulla a proposito di ciò che Don’t worry darling ha da offrire allo spettatore.

Anticipiamo soltanto che, man mano che le praticamente perfette esistenze dei protagonisti lasciano presto intuire qualcosa di sinistro stia per accadere dal momento in cui subentrano visioni da incubo, nel trascinare l’insieme in un sempre più crescente clima di follia e paranoia non poche sono le suggestioni provenienti dalla Settima arte fantastica precedente. Infatti, se da un lato più o meno vaghi echi provengono di sicuro dall’epoca in cui uscì sui grandi schermi il super classico L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel, dall’altro è impossibile non pensare a La fabbrica delle mogli di Bryan Forbes e Matrix dei fratelli Wachowski nell’assistere a quello che si rivela un thriller psicologico a tinte tutt’altro che realistiche tramite cui la Wilde spinge a chiederci quanto saremmo disposti a mandare all’aria un sistema interamente progettato per soddisfare ogni nostro bisogno.

Mentre la tensione sale fotogramma dopo fotogramma e ci si immerge in una accattivante, colorata estetica commentata da una splendida colonna sonora di vecchie hit (si spazia da To know him is love to him a The end of the world, passando per Sh-Boom e You belong to me)… nel solo, evidente tentaivo di muovere una critica nei confronti della cosiddetta “società patriarcale”,

Con una scena eliminata e diciassette minuti di making of privo di sottotitoli in italiano a fare da contenuti speciali a questo disco in alta definizione di Don’t worry darling.

 

 

Francesco Lomuscio