Assente dalle sale cinematografiche da quel 1967 in cui fece la sua apparizione Maigret a Pigalle di Mario Landi, il commissario Jules Maigret, nota figura letteraria nata dalla penna del grande Georges Simenon, è tornato nel 2022 sul grande schermo in un lungometraggio tutto nuovo diretto da un Patrice Leconte lontano dall’idea di Settima arte cui ci aveva abituati con La ragazza sul ponte e La bottega dei suicidi.
A dare corpo al personaggio è il mitico Gérard Depardieu, il quale, chiamato a sostituire un Daniel Auteuil che ha dovuto rinunciare per impegni, va dunque ad aggiungersi allo stuolo di grandi attori che in passato hanno già interpretato questo personaggio su grande e piccolo schermo (tra i molti Jean Gabin, Gino Cervi, Rowan Atkinson, Rupert Davies, Sergio Castellitto, Richard Harris e Charles Laughton).
Maigret trae ispirazione dal racconto Maigret e la giovane morta, raccontando del ritrovamento del corpo di una ragazza sconosciuta nel mezzo di una piazza parigina degli anni Cinquanta. Un caso di cui, appunto, si occupa il nostro commissario, che seguirà una propria pista e che, mentre segue il proprio semplice intuito di uomo di campagna, si trova a confrontarsi con singolari personaggi e particolari verità.
In maniera analoga all’operazione di svecchiamento dell’opera di Agatha Christie per mano di Kenneth Branagh, il Maigret di Leconte aggiorna al XXI secolo un personaggio letterario del passato, rivelandosi una degna rilettura odierna in fotogrammi del noto commissario.
Un film che riporta in immagini l’atmosfera di fitto mistero che aleggia più tra le livide ambientazioni che nel caso di omicidio in sé. Come negli scritti di Simenon, poi, nell’universo di Maigret è il contorno che conta più di ogni cosa, qui in una Francia anni Cinquanta in via di cambiamenti e pronta a guardare avanti.
E utilizzare un Depardieu appesantito risulta essere una scelta più che azzeccata, racchiudendo nel personaggio quel senso di malinconia che si porta dietro insieme al suo acume senso di investigatore.
Questo Maigret 2022 è un film piccolo, ma che ha molto da mostrare al grande pubblico, gestendo una consistente eredità letteraria tramite una trasposizione che, sceneggiata dal regista stesso insieme a Jérôme Tonnerre, è degna di essere visionata e goduta.
Edito in blu-ray da CG Entertainment, con il trailer quale contenuto speciale.
Mirko Lomuscio
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