In blu-ray il clown assassino di Jack in the box

Reso disponibile su supporto blu-ray da Cg Entertainment (www.cgentertainment.it), Jack in the box rientra tra i pochi lungometraggi che hanno avuto la fortuna di essere distribuiti nelle sale cinematografiche italiane in un 2020 che le ha viste quasi sempre chiuse a causa dell’emergenza da Coronavirus.

Opera seconda del gallese Lawrence Fowler, autore nel 2018 di Curse of the witch’s doll, si allaccia a due diversi sottogeneri dell’horror: quello dei pagliacci terrorizzanti, che individua di sicuro il kinghiano It nel suo rappresentante cinematografico e televisivo più famoso, e la corrente dei giocattoli assassini, di cui il maestro dei b-movie Charles Band è uno dei massimi esponenti.

Il Charles Band che, non a caso, tra un Dolls – Bambole e vari Puppet Master, ha prodotto anche il Demonic toys – Giocattoli infernali comprendente nel mucchio di mini killer di pezza proprio quello che viene chiamato Jack in the box, ovvero una scatola caratterizzata da un meccanismo a manovella azionante l’inizio di una melodia atta a precedere l’improvvisa fuoriuscita di un simpatico personaggio che spesso è, per l’appunto, un clown.

Del resto, in un terzo millennio a base di Settima arte della paura tempestata di spettri digitali e presenze materialmente tutt’altro che concrete, Jack in the box rispecchia non poco lo spirito di molte produzioni a basso costo risalenti agli anni Novanta che approdavano in Italia direttamente in videocassetta.

Un aspetto decisamente nostalgico-affascinante che rappresenta, in fin dei conti, il vero punto di forza dell’esile plot riguardante due giovani alle prese col diabolico marchingegno suggerito dal titolo, donato ad un museo dopo essere stato ritrovato nella campagna inglese e in seguito al cui arrivo, curiosamente, i dipendenti del posto cominciano a morire.

Diabolico marchingegno di cui vengono svelati i retroscena tramite un indispensabile flashback in bianco e nero; man mano che, nel loro lento evolversi, complice il truccato e inquietante boogeyman tirato in ballo i circa ottantasette minuti di visione non mancano di lasciar emergere un sapore decisamente slasher, tra persone risucchiate nella scatola e qualche accenno di non esagerato splatter (abbiamo, tra l’altro, un sanguinoso sgozzamento).

E, mentre il tutto manifesta un’impostazione piuttosto teatrale testimoniata dalla quasi totale ambientazione in interni, Jack in the box garantisce anche qualche balzo dalla sedia.

Con il trailer italiano quale extra.

 

 

Francesco Lomuscio