In blu-ray il film premio Oscar Nomadland

La strada verso il successo per Nomadland, ultima opera della talentuosa regista di origini orientali Chloe Zhao, si è costellata di riconoscimenti e allori, perché la sua scalata alla gloria è iniziata al Festival di Venezia del 2020, dove è stato insignito del Leone d’oro al miglior film.

Parliamo del film che maggiormente ha trionfato su più fronti nel periodo 2020-2021, arrivando a conquistare perfino tre premi Oscar per il miglior film, la miglior regia e la migliore attrice protagonista.

Quest’ultima è la più che coinvolta Frances McDormand, considerando che riveste anche il ruolo di produttrice, e si pone al centro di una vicenda tratta dal libro Nomadland – Un racconto d’inchiesta di Jessica Bruder, riguardante le vicissitudini di Fern, una donna sessantenne che attraversa gran parte degli Stati Uniti alla guida del furgone in cui vive perennemente. Questo dopo aver visto perdere nella sua passata vita un matrimonio felice e un posto di lavoro. Il suo girovagare di paese in paese la porta a fare la conoscenza di diverse persone, approfondendo un proprio senso dell’esistenza che l’ha condotta ad essere la donna che è ora e che, con molta fermezza, ha deciso di affrontare il proprio futuro fornita di uno sguardo diretto, senza filtri e privo di alcuna illusione di sorta.

A metà strada tra il dramma più intenso e il caro e vecchio neorealismo, Nomadland trascina quindi lo spettatore in un racconto di formazione e di sviluppo attraverso ciò che vive la Fern di una sempre grande McDormand, portando la regista ad affrontare metaforicamente il cambiamento sociale degli Stati Uniti (e dal resto del mondo) in seguito alla drastica piaga della crisi economica del 2008.

Ma è di persone che si parla qui, di affetti e di emozioni profonde, quindi lo sguardo della camera punta maggiormente su questo, con la crisi emotiva sviluppata in privilegio rispetto a quella economica. E il discorso è legato di conseguenza agli esseri umani e al loro modo di “essere” nei momenti più difficili, soprattutto nei confronti di chi è ritenuto meno fortunato.

Anche se Fern è un solido tramite, in Nomadland ciò che più interessa è notare la maniera in cui lo sguardo si approccia al contorno, su quello che circonda la protagonista, che si tratti della sua vecchia famiglia, ricca di ipocrisie e snobismi, o dei cari attuali compagni di viaggio che vanno e vengono, con i quali la donna condivide molte più cose di ciò che potrebbe sembrare.

Proprio essi saranno il suo stabile punto di rottura col mondo circostante, tra commozione e pensiero profondo, in Nomadland, lunga traversata in fotogrammi dentro e fuori un animo alla constante ricerca di un’isola felice nel mezzo di una desolazione umana, vasta e onnipresente come le lande qui ottimamente fotografate da Joshua James Richards (nomination agli Oscar anche per lui).
Edito in blu-ray sotto il marchio Disney, con due scene eliminate, le featurette L’america dimenticata (tredici minuti di durata) e il Q&A tenuto dalla Zhao e dalla McDormand durante l’anteprima del film tenutasi a Telluride (quasi quindici minuti).

 

 

Mirko Lomuscio