In blu-ray il Jean-Claude Van Damme giustiziere di We die young

Datato 2019, We die young è diretto dall’esordiente Lior Geller e interpretato da Jean-Claude Van Damme.

Tra tutti gli eroi del cinema action, bisogna riconoscere in Van Damme un certo gusto nei confronti di trame più sentite e meno consone al solo intrattenimento. Lo si era recepito nel sottotesto melò di Lionheart – Scommessa vincente, come poi nel semi-autobiografico (e splendido) JCVD – Nessuna giustizia. Un paio di esempi in fotogrammi che dimostrano come il palestrato belga sia un personaggio portato per determinati rischi, cercando di non essere relegato alla sola azione da schermo.

E non è da meno proprio We die young, che cerca di gettare la nota star di Senza tregua nel mezzo di una storia dai toni drammatici, ma con parentesi che guardano all’adrenalinico, giusto per poter sfoggiare le doti atletiche dello splendido quasi sessantenne.

Quasi sessantenne che interpreta il ruolo di un reduce di guerra che ha perso la parola: Daniel, il quale vive in un sordido quartiere dominato da una pericolosa banda criminale dedita allo spaccio e al crimine senza freni. Un pericoloso nucleo in cui vi è anche il quattordicenne Lucas (Elijah Rodriguez), ragazzino che lavora sotto la copertura del potente Rincon (David Castaneda),  sanguinario boss che comanda in tutta la zona.

Ma il giovane presto prende le distanze da questo mondo, in quanto anche suo fratello di dieci anni, Miguel (Nicholas Sean Johnny), si interessa ad entrare a far parte della gang. Circostanza che spinge Lucas a voltare le spalle a tutto e che Rincon non accetta, tanto che i due fratelli dovranno cercare una via salvezza, trovando aiuto proprio in Daniel, dalla rabbia interiore pronta ad esplodere pur di fare giustizia.

Decisamente spiazzante, We die young miscela tutto il possibile pur di rivelarsi un titolo degno di nota. Sfoggiando un’ambientazione underground memore di un qualsiasi b-movie in stille Hobo with a shogun, il film di Geller si muove poi, invece, su binari tipici di un cinema maggiormente moderato, seguendo una struttura che riecheggia, a suo modo, anche un capolavoro della Settima arte come Taxi driver.

In mezzo a tutto a ciò, un Van Damme pieno di buona volontà, imbolsito e, a tratti, inerme, che si affida alle proprie doti recitative, mai abbastanza lodate (diciamocelo, non è il classico inespressivo come la maggior parte dei suoi nerboruti colleghi), per un ruolo riuscito e ben costruito, seppur verso l’epilogo spinto a ricorrere al meglio delle sue capacità atletiche.

Quindi, tra spari e “colpi proibiti” non mancano neppure sprazzi di degno cinema commovente in We die young, edito in blu-ray da Koch Media e accompagnato dal trailer italiano nella sezione extra.

 

 

Mirko Lomuscio