La storia è lunga e la sua evoluzione viene dall’esistenza di un personaggio realmente esistito, dalla carriera politica del governatore della Louisiana Huey Pierce Long, già oggetto del romanzo premio Pulitzer di Robert Penn Warren, editato nel 1946, e del film premio Oscar di Robert Rossen, interpretato da un favoloso Broderick Crawford (anch’egli premiato con la statuetta). Infine, nel 2006, Tutti gli uomini del re è divenuto un altro lungometraggio, aggiornato a livello di linguaggio con la cinematografia dell’epoca e sorretto dalla presenza di una galleria d’attori di prim’ordine.
Diretto dallo sceneggiatore stra-premiato Steven Zaillian (un Academy Award per Schindler’s list – La lista di Schindler nel suo curriculum), questo remake ha per protagonista un camaleontico Sean Penn, munito di accento marcato pur di incarnare il suo emblematico Willie Stark, più la partecipazione di altre facce note come quelle di Jude Law, Kate Winslet, James Gandolfini, Mark Ruffalo, Patricia Clarkson, Jackie Earle Haley e Anthony Hopkins.
Tutto comincia nella Louisiana di fine anni Quaranta, in cui Willie Stark (Penn), venditore a domicilio di Madison City nonché tesoriere cittadino per il Partito Democratico, viene portato da persone di alto grado, come il portaborse Tiny Duffy (Gandolfini), a candidarsi alle elezioni in qualità di governatore, seguendo una strategia politica che, seppur cominciata alle sue spalle, lo porta al potere perché eletto da tutti i cittadini.
Da uomo di umili principi, Willie diviene piano piano un frutto della cinica mentalità politica che vige nel paese, trasformandosi in persona dalle alte ambizioni e dai poteri sempre più forti, il tutto testimoniato dalle parole e gli scritti del suo addetto stampa, un tempo giornalista locale, Jack Burden (Law).
Quando l’idea cavalca l’onda dei tempi è lecito farsi trasportare dalla freschezza di tale materiale, quindi Tutti gli uomini del re di Penn Warren si rivela capace di rendersi attuale anche dopo decenni dalla sua realizzazione, ispirando menti creative odierne come quella del volenteroso Zaillian.
Quest’ultimo innalza nel 2006 una sorta di kolossal politico intento a delineare perfettamente lo scontro tra idealismo duro e puro e corruzione degli animi, prendendo per mano il suo Stark e lasciandolo uniformarsi nella fisicità di un Penn strabiliante, spalleggiato dai suoi fantastici comprimari e dividendo gran parte della scena con un più che calibrato Law (a lui spetta il ruolo di narratore).
Tra gli ultimi film girati New Orleans prima ancora dell’arrivo dell’uragano Katrina nel 2005, Tutti gli uomini del re si presenta al grande pubblico con uno stile a suo modo retrò, caratterizzato da giochi di luci (a cura di Pawel Edelman) affascinanti e da una ricostruzione scenografica anni Quaranta (realizzata dal premio Oscar Patrizia von Brandenstein) degna di nota.
Edito in blu-ray da Sony pictures Home Entertainment, in collaborazione con CG Entertainment (www.cgentertainment.it).
Mirko Lomuscio
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