In blu-ray il trash cult Troma Surf nazis must die

Dedicata alla casa di produzione più trash dell’universo della Settima arte, la collana Tromaland di Digitmovies si amplia grazie all’uscita su supporto blu-ray italiano di Surf nazis must die, diretto nel 1987 da Peter George.

L’ennesimo cult sfornato dalla factory di Lloyd Kaufman, in questo caso immerso in una California che, a seguito di un violento terremoto, è sprofondata nel caos, con bande giovanili che governano indisturbate.

Un film post-apocalittico, dunque, che, con più o meno vaghi echi provenienti sia da Il signore delle mosche che da I guerrieri della notte, vede in quella dei Surf nazis la banda maggiormente pericolosa, i cui componenti possiedono nomi che sono tutto un programma.

Infatti, se da un lato il gruppo è capitanato dallo spietato Adolf interpretato da Barry Brenner, dall’altro, con i volti di Dawn Wildsmith e Michael Sonye, al suo fianco troviamo la fidanzata Eva e il braccio destro Mengele, assassino assetato di sangue che inventa armi per la combriccola; più Hook alias Joel Hile, fornito di gancio al posto di uno degli arti superiori recisogli da uno squalo.

E sono chiaramente numerose inquadrature di surfate tra le onde ad accompagnare buona parte della circa ora e venti di visione, destinata a raggiungere il proprio apice quando, in seguito all’uccisione del giovane afroamericano Leroy, ovvero Robert Harden, la madre Eleanor decide di attuare la propria vendetta nei confronti dei neonazisti.

Una Eleanor che, grassa e di colore, nonché giustiziera, con le fattezze di Gail Neely rappresenta l’elemento maggiormente ironico di un Troma movie in parte lontano dagli stilemi tipici cui ci aveva abituati allora soprattutto The toxic avenger.

Del resto, in mezzo a volutamente goffi scontri corpo a corpo e un solo fugace topless durante una breve sequenza di sesso, perfino lo splatter è ridotto al minimo indispensabile in Surf nazis must die.

Con vecchia e nuova introduzione al lungometraggio, otto minuti di sequenze tagliate, cinque di intervista al regista e al produttore e tre di scene dal Tromaville café nella sezione extra del disco, insieme a tre esilaranti clip: una mirata a sbeffeggiare Hollywood, una riguardante il riscaldamento globale, una quale spot dell’autobiografia di Kaufman e una intitolata Soul of Troma.

 

 

Francesco Lomuscio