Tutto iniziò nel 1978, anno in cui venne concepito il fumetto di Rumiko Takahashi, seguìto tre anni più tardi dalla prima messa in onda del cartone animato di cui fu fonte d’ispirazione: Lamù, la ragazza dello spazio, con protagonista l’aliena del titolo. Un personaggio portato al successo grazie alla serie tv anime e a sei lungometraggi cartoon, di cui i primi due diretti dal maestro dell’animazione Mamoru OShii (Ghost in the shell).
Con l’arrivo degli anni Novanta si decise di celebrare il decennale della serie televisiva tramite un sesto film conclusivo: Lamù, la ragazza dello spazio – The movie: always my darling, del 1991, tempestato di assurdità e gag al fulmicotone, che chiude definitivamente, al di fuori del tubo catodico, il regno colorato del divertente cartoon.
Diretta dall’esperto in manga Katsuhisa Yamada, già alla regia di serie tv quali Gatchman, la battaglia dei pianeti e Robotech, la sesta avventura di Lamù prende avvio con il rapimento improvviso del suo tesoruccio Ataru, catturato, senza alcun dispiacere da parte del ragazzo, dalla bellissima principessa aliena Lupika, che intende usarlo per uno scopo preciso. In un antico tempio si trova un elisir capace di far innamorare chiunque nell’universo, e, secondo un’antica leggenda, soltanto il più allupato degli esseri viventi può entrarne in possesso. Chi ,se non Atatru, corrisponde a questa tipologia di persona? Lupika vuole impossessarsi della formula magica per far cadere tra le sue braccia un bellissimo venditore di tofu, ma non ha fatto i conti con Lamù, che intende riprendersi il proprio “tesoruccio” Ataru, non tenendo in considerazione determinate conseguenze.
Vera e propria essenza della comicità cartoonesca per eccellenza, Lamù, la ragazza dello spazio chiude qui una parentesi in modo più che positivo, regalando a fan e spettatori in giro per il mondo un’avventura ricca di battute e situazioni assurde portate all’inverosimile.
Gestendo un plot che aleggia tra l’impossibile storia d’amore e la parodia dura e pura, Lamù, la ragazza dello spazio – The movie: always my darling riunisce tutto il meglio di questa serie, consentendo a Yamada di poggiare in maniera più che degna sulle consuete sagome iconiche: la stessa Lamù, più Ataru e i loro numerosi comprimari, tra cui Mendo, Shinobu, Ten, Sakurambo, Megane. Per merito di quei tratti distintivi e delle loro superbe caratterizzazioni, rientrano infatti di diritto nell’immaginario dei molti che hanno seguito questi cartoon dall’infanzia all’età adulta.
Edito in versione integrale in blu-ray, nella collana Anime Factory, da Koch Media e Yamato Video, Lamù, la ragazza dello spazio – The movie: always my darling è inserito in una slipcase cartonata contenente anche due card da collezione e corredato di extra rappresentati dal trailer e da uno spot della serie tv.
Mirko Lomuscio
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