A ventitré anni da Mulan, del 1998, Disney torna ad affrontare una storia d’avventura con richiami al mondo dello spettacolo orientale, inscenando in Raya e l’ultimo drago una trama fantasy come solo il buon cinema del Sol Levante saprebbe fare.
Con una regia a quattro mani che vede coinvolti Don Hall (Big Hero 6), Carlos Lopez Estrada (Blindspotting) e gli esordienti Paul Briggs e John Ripa, un’avventura d’animazione al di là di ogni luogo, tempo e cultura.
Un racconto di fantasia ambientato in una terra lontana da ogni posto ed epoca: Kumandra, dove una volta regnavano i draghi, amici degli esseri umani e creature piene di magia messa al servizio dell’armonia e della pace. Questo fino all’arrivo del malvagio Druun, una forza malefica che minaccia l’esistenza dell’intero pianeta, salvo essere debellato da una pietra magica consegnata dal drago Sisu, che imprigionerà per sempre questi minacciosi poteri oscuri. Trascorsi cinquecento anni, Kumandra è un luogo spaccato in cinque fazioni abitate da altrettanti popoli lontani tra loro per ideali, ma che vivono nell’assoluta apparente armonia. Ma, quando la pietra di Sisu si spacca, vengono nuovamente liberate le forze cattive appartenenti al minaccioso Druun. E spetterà alla giovane guerriera Raya fronteggiare tale pericolo, cercando di ritrovare i pezzi della pietra magica per far sì che tutto torni come prima. Di paese in paese, di popolo in popolo nel tentativo di avvicinare tutti gli uomini che vivono nel mondo fatato di Kumandra, la aiuterà lo stesso drago Sisu, sebbene la creatura non si rivelerà essere dotata di quei particolari poteri di cui le leggende parlavano.
Grazie alla consueta capacità di contestualizzare qualsiasi tipo di animazione alle proprie magnifiche storie, Disney porta quindi in scena in Raya e l’ultimo drago uno spettacolo disegnato per tutti a base di antiche storie e combattimenti spettacolari, che siano di arti marziali o di arti magiche.
Il poker di registi composto da Hall, Lopez Estrada, Briggs e Ripa mescola nel lungometraggio quanto di più piacevole vi possa essere in una vicenda del genere, tra magnifica estetica orientale e senso dell’intrattenimento tutto occidentale, amalgamando a dovere il massimo potenziale di determinate culture mondiali, elemento sviluppato anche nel potente messaggio di omologazione che la trama suggerisce di fotogramma in fotogramma.
Un racconto magico e spettacolare che porta agli spettatori più piccoli una morale sulla crescita e sul bisogno del fidarsi l’uno dell’altro nei momenti complicati, soprattutto quando si ha a che fare con mondi e culture lontani dal proprio.
Edito in blu-ray da Walt Disney Studios Home Entertainment, Raya e l’ultimo drago è inoltre accompagnato da una gustosissima sezione extra comprendente le featurette In cucina con Raya (durata ventidue minuti), Raya: animazione in smart working (quattordici minuti), Artisti marziali (cinque minuti), Noi siamo Kumandra (nove minuti), Tracce audio scartate (due minuti), John Ripa e la storia dietro allo storyboard (cinque minuti), Curiosità e easter eggs (quattro minuti), cinque scene tagliate con introduzione di Ripa e dell’animatrice Fawn Veerasunthorn e, infine, il cortometraggio Per sempre noi, presentato dal suo autore e regista Zach Parrish.
Mirko Lomuscio
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