Disponibile per la prima volta su supporto blu-ray grazie a Mustang Entertainment, Si può fare… amigo rientra tra i titoli che il compianto Bud Spencer alias Carlo Pedersoli interpretò senza avere accanto lo storico compagno di scazzottate da grande schermo Terence Hill.
Uno di quei titoli che fanno parte, quindi, della carriera solista di tutto rispetto che ha saputo ritagliarsi eguagliando il senso di divertimento e intrattenimento che proponeva assieme al Trinità oggi maggiormente noto come Don Matteo della tv.
Un titolo datato 1972 e in cui divide la scena con il mitico Jack Palance, star americana di tanti lungometraggi americani ambientati nel vecchio West e in seguito anche vincitore di un tardivo premio Oscar (nel 1992 come non protagonista per Scappo dalla città – La vita, l’amore e le vacche).
Al timone di regia Maurizio Lucidi, personaggio con una carriera da montatore alle spalle (Le meraviglie di Aladino, Il sorpasso, I mostri) poi passato dietro alla macchina da presa (La vittima designata, Due cuori, una cappella, Il lupo di mare), qui chiaramente sulla falsariga ironica e divertente di film già rodati come, appunto, il dittico dedicato a Trinità e Bambino.
E Spencer veste i panni del vagabondo Hiram Coburn, un “omone” dal cuore d’oro, perennemente in fuga, che si trova sempre alle costole il poco raccomandabile Sonny Bronston (Palance), del quale ha sedotto e abbandonato la sorella. È per questo che Hiram sarà costretto a pagare con la vita o con un matrimonio riparatore; man mano che sul cammino dei due compare il piccolo Chip Anderson (Renato Cestiè), in possesso di una grossa eredità in quanto divenuto proprietario di un importante giacimento petrolifero. Un bottino fa gola ad alcuni tizi poco raccomandabili e che porta quindi Hiram e Sonny a prendere le difese del bambino, battendosi per lui e andando incontro ad una galleria di personaggi tanto pericolosi quanto ridicoli.

Senza perdere un minimo di senso dell’umorismo e di desiderio di menare facile contro i malandrini, Spencer con Si può fare… amigo si dimostra capace di trainare un film tutto per sé, tra battute ad effetto e degne scazzottate slapstick, marchio di fabbrica del suo cinema e del suo universo western tutto da ridere.
A sostenerlo in questa operazione un Palance anch’egli in vena di humour, pronto perfino a prendere in giro l’immagine da cowboy creatasi nel corso della propria carriera, trasformando il suo Bronston in una sagoma che funge sia da spalla che da comprimario vero e proprio per Spencer stesso.
La regia di Lucidi, inoltre, si affida all’esperienza professionale dei vari cascatori messi al centro delle gag/scazzottate esibite: nomi che vanno da Luciano Catenacci a Sal Borgese, passando per i non accreditati Riccardo Pizzuti e Paolo Figlia.
Completano la riuscita di Si può fare… amigo la presenza del piccolo Cestiè, bambino prodigio della nostra celluloide anni Settanta (Reazione a catena – Ecologia del delitto, L’ultima neve di primavera, Il venditore di palloncini) poi divenuto nel decennio successivo il Massimo Conti della serie televisiva I ragazzi della 3ª C, e Francisco Rabal, cui spetta il ruolo dell’ambiguo sceriffo Franciscus.
Questa edizione home video ci propone il lungometraggio in versione restaurata in 4K, trailer e quattordici minuti de Il mio amico Bud – Un ricordo di Lorenzo De Luca quali contenuti speciali.
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