Visto nelle sale cinematografiche italiane a Settembre 2018, distribuito da Sony pictures Home Entertainment approda in blu-ray Slender man, diretto dal Sylvain White cui si devono, tra gli altri, l’action movie The losers e lo straight to video Leggenda mortale, terzo capitolo della saga slasher So cosa hai fatto.
Un nome non nuovo, quindi, nel campo dell’orrore in fotogrammi e che, per mettere in piedi oltre un’ora e mezza di visione, prende stavolta spunto dalla figura paranormale suggerita dal titolo, magrissima, abbigliata in giacca e cravatta e che pare esista da secoli.
Figura protagonista di determinati racconti di letteratura da web denominati creepypasta e della quale alcuni adolescenti di una cittadina del Massachusetts intendono sfatare la leggenda, arrivando perfino ad attuare un rituale.
Senza immaginare, però, che poco dopo scompaia la loro amica Katie, interpretata dalla Annalise Basso di Ouija: L’origine del male; lasciando tranquillamente sospettare che ciò sia accaduto per mano della inquietante entità e, allo stesso tempo, spingendo lo spettatore a pensare in maniera fantasiosa come, dietro tanti fatti di cronaca nera relativi a misteriose sparizioni, possa nascondersi qualcosa di tutt’altro che terrena appartenenza.
Qualcosa di cui rimaniamo affascinati quanta più paura crea e che, in questo caso, si rivela protagonista di un’operazione che sembra guardare in parte all’evocazione dell’uncinato barkeriano Candyman, in parte (e inevitabilmente) alle pellicole riguardanti il Signore degli incubi Freddy Krueger.
Pellicole di cui – sia per quanto riguarda la tipologia di gioventù tirata in ballo, sia a causa dell’intenzione di generare un nuovo boogeyman spaventa-ragazzi – si propone, in maniera evidente, in qualità di variante ai tempi di internet e della sempre più tecnologica vita comunicativa, tanto che lo slender man viene paragonato ad un virus.
Man mano che il momento in cui un albero compie il suo dovere horror appare quasi come omaggio ad una mitica sequenza analoga de La casa di Sam Raimi e che, senza sfruttare affatto lo splatter, si sguazza tra boschi, atmosfere cupe ed effettistica digitale per costruire una vicenda di mistero in salsa soprannaturale infarcita, ovviamente, di jump scare (o, se preferite, spaventi improvvisi).
Con sezione extra rappresentata dalla featurette Incontra il cast, della durata di nove minuti.
Francesco Lomuscio
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