In collaborazione con Digitmovies, Home Movies rende disponibile su supporto blu-ray – unicamente in lingua originale provvista di sottotitoli in italiano – Wrath of the crows, diretto nel 2012 da Ivan Zuccon.
Con un prologo che non esita a mostrare di già denti strappati tramite tenaglie, una circa ora e mezza di visione immersa in un tetro braccio della morte dove, insieme alla Tara Cardinal di Zombie massacre, il cineasta ferrarese pone nel misto di detenuti uomini e donne anche le scream queen Tiffany Shepis e Debbie Rochon, già al suo servizio l’una in Nympha e l’altra in Colour from the dark.
Un braccio della morte in cui, in attesa di atroci punizioni che non possono fare a meno di richiamare alla memoria generi cinematografici estremi del passato quali il women in prison o il nazi-movie, si avvicendano più o meno grottesche figure di malviventi, tra serial killer con la predilezione per le giovani fanciulle ed un individuo che si diletta nello sterminare gli uomini di chiesa.
Mentre, tra occhi cavati, sgozzamenti e pugni sfonda-cranio, non è certo una cruda violenza abbondantemente infarcita di splatter a risultare assente nel corso di Wrath of the crows, che, comprendente nel cast anche l’Emanuele Cerman attore feticcio del regista, complica il suo apparentemente banale iter narrativo tirando in ballo la materializzazione degli incubi dei diversi personaggi.
Del resto, conquistati dall’accattivante aspetto visivo, impreziosito dalla bella fotografia per mano dello stesso Zuccon, soltanto una volta giunti alla rivelazione finale riusciamo a capire il senso di un’operazione che, costruita attraverso una struttura tempestata di flashback, fa comunque centro nell’impresa di tenere lo spettatore inchiodato alla poltrona grazie soprattutto alle splendide immagini da horror internazionale.
Horror piuttosto claustrofobico e, come già accennato, non facilissimo da seguire nel corso del suo svolgimento, ma che testimonia una certa maturità artistica raggiunta dal proprio autore; il quale, a differenza dei precedenti lavori (ricordiamo la trilogia lovecraftiana costituita da L’altrove, Maelstrom – Il figlio dell’altrove e La casa sfuggita), sembra qui gestire decisamente meglio i ritmi, tanto da mostrarsi in grado di regalare non poco dinamismo all’insieme.
Cinque trailer, una brevissima clip di visual effects, nove minuti making of e il cortometraggio in bianco e nero La radio, risalente agli anni Novanta, arricchiscono il disco in alta definizione di Wrath of the crows.
Francesco Lomuscio
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