In dvd Bad brains e Nympha di Ivan Zuccon

Digitmovies continua il proprio lodevolissimo lavoro di (ri)scoperta di produzioni indipendenti di genere italiane rendendo disponibili su supporto dvd due lavori del ferrarese Ivan Zuccon: Bad brains e Nympha, quest’ultimo in versione originale provvista di sottotitoli italiani, rispettivamente datati 2005 e 2007.

Il primo tira in ballo due fidanzati serial killer interpretati da Emanuele Cerman e Valeria Sannino, i quali continuano ad uccidere fino a quando non troveranno quel qualcosa di particolare che cercano nei corpi delle proprie vittime.

Man mano che passato e presente si alternano, come pure realtà e incubo, e che arrivano a trovarsi dinanzi a verità ancor più crude e allucinanti quando sulla loro strada si presenta un misterioso individuo dalle fattezze di Matteo Tosi.

Nel corso di oltre un’ora e venti di visione che, claustrofobica per quanto quasi totalmente costituita da interni rappresentati da ambienti sporchi e fatiscenti, nel suo lento incedere si presenta in qualità di psicodramma che è il conflitto di un uomo con i suoi sensi di colpa.

Tra sesso, sangue (compresi denti strappati tramite tenaglia) ed evidenti echi provenienti dal super classico Non aprite quella porta, non un film di paura, ma che parla delle paure dei personaggi coinvolti.

Con galleria fotografica, trailer, due teaser, quasi quattro minuti di scene eliminate, cinque di making of e altrettanti di sguardo agli effetti visivi nella sezione extra del disco.

Mentre sono due trailer, una galleria fotografica, il cortometraggio L’ultima cena, dieci minuti di dietro le quinte, due di scene tagliate, dieci di sguardo agli effetti visivi e circa ventidue di intervista a Zuccon e al già citato Tosi a fare da contenuti speciali a Nympha, la cui protagonista è la Tiffany Shepis proveniente dai set trash della Troma.

Una Tiffany Shepis che non manca ovviamente di regalarci le sue note nudità nell’incarnare una ragazza americana approdata in Italia per diventare una suora di clausura del Convento del Nuovo Ordine, le cui regole sono talmente dure da arrivare alla tortura.

Un’esperienza che finisce per rivelarsi per lei un viaggio nella fede accompagnato da una serie di visioni destinate a mostrarle il passato del posto e della giovane che dà il titolo al lungometraggio, la cui vita è stata rovinata dal fanatismo religioso e da un nonno violento. Un nonno che, dal volto di Allan McKenna, crede di poter parlare direttamente con Dio.

E, complice un breve momento saffico, vengono addirittura sfiorati gli stilemi del nunsploitation (filone cinematografico in voga negli anni Settanta, a base di suore ed erotismo) durante lo svolgimento di un’operazione le cui avvolgenti atmosfere, però, sembrano principalmente richiamare alla memoria quelle dei film horror rurali firmati da Pupi Avati.

Il Pupi Avati di cui, oltre dieci anni più tardi, il montaggio de Il Signor Diavolo è stato curato proprio da Zuccon, che si avvale oltretutto, in questo caso, di un’inquietante colonna sonora a firma del Richard Band fratello del Re dei b-movie Charles.

Al servizio di un insieme che, come di consueto, lascia emergere le ormai collaudate capacità visive del regista; il quale, tra lingue mozzate e splatter presente, sembra stavolta guardare anche alle situazioni tipiche di Amityville horror nel tirare in ballo sciami di mosche e sangue colante dalle pareti.

 

Francesco Lomuscio