In dvd Buck ai confini del cielo e Buck e il braccialetto magico di Tonino Ricci

Avete mai sentito parlare di Buck ai confini del cielo e Buck e il braccialetto magico?

In collaborazione con Minerva pictures e 01 Distribution, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) riscopre su supporto dvd questo dittico avventuroso che, a differenza di ciò che si si potrebbe immaginare, non è stato sfornato dalla cinematografia made in USA, ma da quella italiana in un periodo storico in cui il tanto chiacchierato genere tricolore era tramontato.

Dopo i gloriosi anni Settanta e Ottanta che ci regalarono, tra gli altri, produzioni poliziottesche, horror e addirittura fantasy amate più dai critici e artisti d’oltreoceano che dalle nostre personalità della cultura e dello spettacolo, infatti, Buck ai confini del cielo spuntò nel 1991, all’inizio di un decennio che vide la progressiva espansione di un monopolio cinematografico rappresentato in maniera esclusiva da drammi di matrice sociale e commedie tempestate di volti comici e del cabaret televisivo.

Al timone di regia, nientemeno che il Tonino Ricci che, autore, tra gli altri, di Bemude: La fossa maledetta e La notte degli squali, dopo aver curato la seconda unità dei due Zanna bianca diretti da Lucio Fulci ed aver firmato nel 1975 Zanna bianca alla riscossa, decise di tornare ad attingere dallo scrittore statunitense Jack London per ricreare nel Trentino il Grande Nord e raccontare la vicenda di un giovanissimo interpretato da Jesse Alexander. Giovanissimo che, sempre affiancato dal magnifico cane lupo del titolo, proprio grazie ad esso riesce a mettere lo sceriffo sulle tracce di coloro che gli hanno ucciso il nonno, dal volto del veterano William Berger.

Soltanto uno dei nomi facenti parte di un ricco cast comprendente, oltre allo stunt Ottaviano Dell’Acqua e al veterano Rick Battaglia, il Bobby Rhodes dei due Démoni baviani, un John Savage nevrotico affarista e il David Hess de L’ultima casa a sinistra in un insolito ruolo di buono (è il padre del piccolo protagonista).

Al servizio di oltre un’ora e venti di visione che, guardando chiaramente ad una certa celluloide americana indirizzata al pubblico dei ragazzi, sfrutta al meglio i pochi mezzi a disposizione per inscenare, tra l’altro, una lotta tra il quadrupede e un orso (girata ricorrendo ad abbondanza di strettissimi campi di ripresa), un momento “al fuoco” e una conclusiva sparatoria da film western.

E, non a caso, sono proprio toni da western ad essere accentuati in Buck e il braccialetto magico, concepito dallo stesso Ricci sette anni più tardi usufruendo di un comparto attoriale tutto nuovo, ad eccezione del citato Rhodes (nei panni di un altro personaggio, però).

Del resto, cambia del tutto anche la storia portata sullo schermo, in quanto stavolta ci troviamo in un villaggio canadese dove a fare da inseparabile compagno di scorribande dell’amico a quattro zampe è il Frankie Nero figlio di un Bruno Minniti cacciatore d’oro, il quale è  riuscito ad accumulare una notevole ricchezza.

Come c’era da aspettarsi, quindi, non tardano a farsi vivi i cattivi di turno, figli di una spietata Abby Dalton; man mano che, con inclusi nel mucchio il Felton Perry di Robocop e una Jane Alexander degli esordi, ancora lontana dalla Lucrezia dello sceneggiato tv Elisa di Rivombrosa, subentra un misterioso sciamano.

Un misterioso sciamano che dona al ragazzo un braccialetto dai magici poteri, aggiungendo una spruzzata di esoterismo ad un sequel (se così possiamo definirlo) che sembra strizzare maggiormente l’occhio alla leggerezza delle american comedy rivolte agli spettatori giovanissimi.

Per quanto riguarda le sezioni extra dei due dischi, Buck ai confini del cielo offre filmografie, una galleria fotografica, un’intervista al regista e una al produttore Gianluca Curti, mentre Buck e il braccialetto magico quasi lo stesso materiale, ma con aggiunta di due trailer del film (uno italiano e uno in lingua originale).

 

Francesco Lomuscio