In dvd due film di Giuseppe Tornatore e Paolo Sorrentino: Stanno tutti bene e L’uomo in più

Sono due dei più importanti registi del nostro panorama cinematografico contemporaneo, avendo entrambi vinto un Oscar per il miglior film straniero: Giuseppe Tornatore, autore di Nuovo Cinema Paradiso, e Paolo Sorrentino, artefice de La grande bellezza.

Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) riscopre su supporto dvd due fondamentali titoli appartenenti alle loro filmografie: Stanno tutti bene per quanto riguarda Tornatore, L’uomo in più dal curriculum sorrentiniano.

 

Stanno tutti bene (1990)

Dopo aver ammaliato milioni di spettatori in giro per il mondo, Peppuccio Tornatore mise mano nel 1990 ad un’opera terza guardando ai ricordi di un uomo in età avanzata, un protagonista che l’allora giovane regista de Il camorrista decise di affidare al leggendario Marcello Mastroianni, cucendo sulle sue spalle la figura di un padre malinconico e premuroso, alla ricerca dei propri figli sparsi per l’Italia.

Lui è il pensionato Matteo Scuro, un anziano abitante della Sicilia che, di punto in bianco, decide di andare a cercare i suoi cinque ragazzi, due femmine e tre maschi, dato che questi non hanno intenzione di lasciare notizie al proprio padre.

Valigia alla mano, l’uomo affronta un lungo viaggio dal sud al nord, andando incontro a vecchi ricordi della sua esistenza e di quella della propria famiglia, facendo al contempo nuove scoperte riguardo alla vita dei suoi cari; perché Matteo è sì ricco di ottimismo e felicità, ma è anche un genitore a cui nulla sfugge.

Forse mai abbastanza ricordata nella filmografia di Tornatore, Stanno tutti bene è un’opera pregna di sentimentalismo e malinconia che mette a nudo il lato più sensibile del noto regista, raccontando questo percorso conoscitivo di un personaggio appartenente alla terza età, metafora di una trasformazione che percorreva l’Italia dell’epoca, dal meridione al settentrione.

E l’autore richiama largamente il cinema di Federico Fellini in ogni singolo fotogramma di questo film, sia a causa dell’utilizzo di uno straordinario Mastroianni, qui in una delle sue più grandi performance di fine carriera, poi generando la poesia centrale del racconto tramite uno sguardo prettamente onirico, fatto di immagini a volte surreali, a volte immaginifiche, consoni alla purezza descritta nella trama.

Bellissime musiche di Ennio Morricone e partecipazione dell’attrice francese Michele Morgan.

Il commento audio del regista fa da contenuto extra.

 

L’uomo in più (2001)

Esordio alla regia di Sorrentino, L’uomo in più, è il film che nel 2001 aprì le porte al cineasta italiano più influente del momento, utilizzando un occhio che da subito ha irrotto nel firmamento, grazie a quel senso della scrittura e della regia che ancora oggi trovano la degna ispirazione.

La storia è quella di due uomini di successo nel pieno degli anni Ottanta. Entrambi si chiamano Antonio Pisapia, ma uno è una celebrità della canzone neomelodica (Toni Servillo), mentre l’altro è un calciatore professionista (Andrea Renzi), tutti e due guidati da un’esistenza abbastanza travagliata e tempestata di bocconi amari.

Il primo ormai è divenuto un personaggio poco richiesto, solito a darsi al libertinismo e all’abuso di cocaina, il secondo, invece, vede la sua carriera calcistica arrivata ad un punto morto, tanto da volersi riciclare come allenatore. Ma si renderanno conto del fatto che, per poter ritrovare se stessi, si dovrà ricominciare da capo, stando innanzitutto sempre con i piedi per terra.

Come annuncia la didascalia iniziale, presa così come è da una dichiarazione di Pelè, “Nella vita non esiste il pareggio”. Ed è su queste parole che il debuttante Sorrentino intende creare una parabola esistenziale che guarda a come riuscire a dare un senso vero e proprio al concetto di seconda occasione, usufruendo di movimenti di macchina e giochi di montaggio tipici del regista de Il divo.

Lontano anni luce dallo sfarzo che oggi caratterizza il suo cinema, dopo essersi fatto le ossa come sceneggiatore e aiuto regista l’autore di origini napoletane focalizza da subito l’iter del suo linguaggio, ma senza appoggiarsi esclusivamente a quella vena poetica che ormai lo caratterizza maggiormente.

Qui è una trama lineare a prendere il sopravvento,  sorretta dall’interpretazione di Renzi e di uno strepitoso Servillo, quest’ultimo divenuto poi, come tutti sappiamo, attore feticcio dello stesso Sorrentino.

Tre scene tagliate, il trailer e l’estratto Il pareggio non esiste (un making of di ventinove minuti) nella sezione extra del disco.

 

Mirko Lomuscio