Visto nelle sale cinematografiche nell’Aprile 2024, viene reso disponibile su supporto dvd da CG Entertainment (www.cgtv.it) Flaminia, esordio dietro alla macchina da presa per la comica e conduttrice televisiva Michela Giraud.

La Michela Giraud che ne è anche l’interprete principale nei panni della ragazza di Roma Nord suggerita dal titolo, il cui nome è oltretutto proprio lo stesso di una delle principali strade della fascia settentrionale della capitale tricolore.

Ragazza di Roma Nord che, di conseguenza, deve essere sorridente, ossessionata dalla forma fisica e, soprattutto, ricca, o, meglio ancora, arricchita; tanto che la madre Francesca, incarnata da Lucrezia Lante Della Rovere, per guadagnarsi la agognata scalata sociale la spinge a sposare il giovane Alberto alias Edoardo Purgatori, figlio di Jacqueline e dell’importante diplomatico Edoardo, ovvero Nina Soldano e il compianto Andrea Purgatori (padre nella vita reale dell’attore).

Tutto, infatti, procede nell’attesa del giorno del fatidico “Sì”… ma il destino vuole che Ludovica, sorellastra autistica di Flaminia, interpretata da una convincente Rita Abela, irrompa improvvisamente nella quotidianità della famiglia dopo essere stata tenuta lontana in un’apposita struttura.

Un evento destinato da un lato a portare scompiglio nella preparazione del matrimonio, dall’altro a condurre le due sorelle – il cui papà è il Guido Maria di Antonello Fassari – a rivedere il loro rapporto.

Man mano che il sempre piacevole Enzo Salvi viene coinvolto nel piccolo ruolo di un ristoratore e un bravo Fabrizio Colica in quello del dottor Marini; in mezzo ad una confusione che Ludovica fa tra Madre Teresa di Calcutta e Maria Teresa Ruta, un incidente su Lungotevere posto in apertura del lungometraggio, una gag all’interno di un negozio di abbigliamento e un’altra durante l’esibizione di una ragazzina che canta La notte vola di Lorella Cuccarini.

Senza contare una battuta autoironica di taglio metacinematografico nel momento in cui la Giraud dà della burina a se stessa… ma anche un certo retrogusto drammatico atto ad annoverare i maltrattamenti nei confronti dei disabili e, nella sequenza in cui si tira in ballo l’abito da sposa, una frecciata al body shaming.

Questo è Flaminia!


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