CG Entertainment (www.cgentertainment.it) rende disponibili su supporto dvd I giganti di Bonifacio Angius e Mancino naturale di Salvatore Allocca: il primo è un piccolo prodotto di spiccata ispirazione teatrale basato su una rimpatriata tra amici che vivono nei ricordi di un passato fatto di storie d’amore e di politica; il secondo un titolo con Claudia Gerini incentrato sul mondo del calcio e sul riscatto di una madre che non è mai riuscita a risalire la china.
Due lungometraggi, dunque, ben incastonati in quella corrente cinematografica italiana che in questo XXI secolo ha fatto della nostalgia un elemento fondamentale. O, meglio, più che della nostalgia del rimpianto, in quanto ci si riferisce ad un passato che ormai sentiamo lontano e che, a causa di alcune scelte sbagliate, potrebbe averci indirizzato verso una esistenza indesiderata.
I giganti (2021)
Rinchiusi in una casa di campagna, Massimo (Angius), Stefano (Stefano Deffenu), Andrea (Michele Manca), Riccardo (Riccardo Bombagi) e Piero (Stefano Manca) si guardano in faccia ricordando un passato, un’amicizia vissuta che ha lasciato segni e rimpianti all’inseguimento di amori di una volta e affrontando anche con il piombo determinate situazioni. Un pugno di presunti amici che hanno affrontato una vita fatta di piccoli crimini e che sta per tirare le somme tra le mura di quella casa per fare i conti col proprio passato, esternando una rabbia profonda.
Con una fotografia soffocante, mirata ad accentuare l’atmosfera torbida che si respira, il quarto film di Angius vive del calore umano emanato dai cinque protagonisti, caratterizzazioni forti che pulsano tutto il dramma di un’esistenza non realizzata, di quelle che portano al pensiero di perdenti perenni, ma con un forte desiderio di vivere. E ci si affida alla bravura recitativa dello stesso Angius e del poker composto da Deffenu, Bombagi e i due Manca, in modo da alimentare la semplice narrativa di quest’opera profonda e drammatica, non esente da piccoli parentesi leggere, proprio come la vita stessa sa regalarci nei momenti anche più difficili. Il poliedrico Angius, che scrive, dirige, interpreta, si occupa inoltre delle luci e del montaggio, tenendo quindi la sua creatura per le mani e uniformandola con tutta la tragedia del caso. Oltretutto supportato da una buona colonna sonora a firma di Luigi Frassetto e allineando una serie di dialoghi forti e potenti, come il messaggio esistenzialista che il film stesso vuole lasciare.
Con trailer, due conversazioni con il regista, due minuti di Digressioni non rinchiuse P1, tre di Digressioni non rinchiuse P3, quattro di intervista al concorso internazionale di Locarno e undici minuti de La colonna sonora – Dialogo tra Angius e Frassetto nella sezione extra del disco.
Mancino naturale (2021)
Determinata a crescere da sola il proprio figlio, Isabella (Gerini), vedova di mezza età, porta il piccolo Paolo (Alessio Perinelli) a giocare e ad allenarsi in una squadra di periferia, sognando per lui il campo professionale. L’occasione arriva grazie all’amico Marcello (Massimo Ranieri), solo che per poter sottoporsi ad un provino a quei livelli occorre una grossa somma di denaro. E, non essendo Isabella benestante, dovrà effettuare determinate scelte per poter realizzare i sogni del figlio e, soprattutto, suoi, considerando che ha un conto in sospeso col passato e che soltanto così potrà riscattarsi una volta per tutte.
Piccola opera che pulsa di un certo neorealismo attuale, il film di Allocca parla di sfide con la vita e sul campo, di un personaggio femminile forte interpretato da una brava e bella Gerini, una donna della Roma periferica che affronta diverse difficoltà per amore di suo figlio. Un film dai toni leggeri questo di Allocca, anche autore dello script insieme a Emiliano Corapi, Massimo De Angelis e Simone Lenzi. Un film che nasconde una determinata amarezza tra le righe della facile trama, ma che si lascia guardare per la sincerità narrativa che lo caratterizza; mentre ad affiancare la Gerini troviamo il giovanissimo Perinelli e il grande Ranieri, oltre a presenza Katia Ricciarelli nei panni della suocera Maria e di un calibrato Francesco Colella in quelli di un vicino di casa dal cuore d’oro.
Tredici minuti di dietro le quinte e il trailer sono fanno da contenuti speciali al disco.
Mirko Lomuscio
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