Regista dedito un po’ a tutti i generi cinematografici, dal musical (The wall e Saranno famosi), all’horror (Angel heart – Ascensore per l’inferno) e la commedia (Morti di salute e, in un certo senso, The Commitments), il compianto cineasta Alan Parker ha avuto anche modo di cimentarsi nella costruzione di un dramma umano, incentrato sulla crescita di una famiglia irlandese dagli anni Trenta in poi.
Tratto dall’autobiografia di Frank McCourt, Le ceneri di Angela, datato 1999, racconta di immigrati e miseria attraverso le gesta di questo nucleo familiare tra stenti e parentesi tragiche, seguendo lo sguardo di uno dei figli, il quale fa da voce narrante.
La voce è quella dell’adulto Frank (Michael Legge), che, ormai cresciuto, ricorda tutto quello che i suoi cari hanno passato per sopravvivere alla condizione sfavorevole in cui vivevano.
Partiti da Brooklyn dopo aver perso la quinta figlia, i coniugi Angela (Emily Watson) e Malachy McCourt (Robert Carlyle) se ne tornano nella natia Irlanda insieme agli altri quattro, maschi, dei quali il maggiore è proprio lo stesso Frank (Joe Breen). Le difficoltà nel loro tragitto saranno molte, dal problema del trovare un lavoro per l’alcolizzato Malachy al rimediare giorno per giorno del cibo; ma la stessa Angela non si dà vinta, cercando di tirare avanti in tutti i modi per il bene dei propri figli.
Dramma intenso e incisivo fino all’ultimo fotogramma, Le ceneri di Angela è un’opera che infonde tutto il disagio e il malessere di un periodo irlandese che vide molte famiglie vivere nell’assoluto malessere.
Immersa nel grigio infuso dall’asettica fotografia di Michael Seresin, una pellicola che porta lo spettatore nel mezzo di una spossatezza esistenziale appartenente ad un’epoca ormai lontana, con un fare romanzato che aiuta all’economia del tutto.
Infatti Parker decide di ricorrere ad un occhio in apparenza distaccato e oggettivo, con tanto di rimaneggiamenti accomodanti nei confronti della tragica storia di McCourt e guidando il tutto verso una discesa nella disgrazia, senza se e senza ma. E con ciò riesce anche a descrivere pienamente la situazione irlandese dell’epoca, tra crisi economiche e rigide istituzioni scolastiche. Passando per la religione e delineando un quadro fedele di cosa significhi essere cresciuti in un contesto così complicato da comprendere.
I giochi di gioventù, lo scontro con la vita adulta dei difficili genitori, gli eventi che la storia gli porterà. Le ceneri di Angela è un enorme trattato della vita di McCourt, che fa della drammaturgia un elemento pulsante, affidandosi innanzitutto alla presenza di due nomi forti come la bravissima Watson e il grande Carlyle. Splendida colonna sonora a firma di un sempre efficace John Williams, che ottenne in questo caso una nomination agli Oscar.
Edito in dvd da CG Entertainment (www.cgentertainment.it), in collaborazione con Universal, accompagnato nella sezione extra da teaser e theatrical trailer, ventisei minuti di making of, sedici di interviste a cast e crew, un commento audio di Frank McCourt e un altro di Alan Parker.
Mirko Lomuscio
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