In dvd il drammatico Bianco rosso e… con Sophia Loren e Adriano Celentano diretti da Alberto Lattuada

Non è facile pensare ad un’accoppiata cinematografica come quella costituita dal premio Oscar Sophia Loren e dal molleggiato per eccellenza Adriano Celentano, eppure i due hanno avuto modo di spalleggiarsi in una pellicola tutta per loro, sotto la regia di un nome di qualità quale è Alberto Lattuada (produzione, ovviamente, del mitico Carlo Ponti): Bianco rosso e….

Sguardo amaro datato 1972 sull’incontro ideologico di due personalità agli opposti come una suora devota e un attivista comunista, vede i due protagonisti di uno script che, oltre a quello di Lattuada, porta il nome di due garanzie nostrane quali Tonino Guerra (Amarcord) e Ruggero Maccari (Il sorpasso).

La storia raccontata è quella di Suor Germana (Loren), che, dopo aver svolto il ruolo di infermiera in una Libia infuocata, viene trasferita nel Nord Italia, alla direzione di un ospedale dove è richiesto il suo intervento e in cui, tra i molti malati presenti, fa la conoscenza dell’intrepido Annibale (Celentano), giovane comunista che occupa abusivamente un posto letto della clinica.

Un incontro/scontro che fa nascere un rapporto particolare, tempestato di litigi e scambi d’opinioni, nonché destinato a trasformarsi in qualcosa di imprevedibile e molto più profondo di ciò che possa sembrare, perché neppure di fronte alle diverse mentalità ideologiche l’amore si tira indietro.

Quindi, in un periodo storico in cui l’Italia era capace di sviluppare il proprio punto di vista su metaforiche situazioni del nostro paese grazie a lungometraggi decisamente coraggiosi, Bianco rosso e… porta in scena un incontro sentimentale che dimostra quanto politica e religione siano coesi fino alla radice nella nostra penisola, seppur opposti nel loro modo di guardare all’esistenza umana.

Nel “rosso” Celentano è chiaro che troviamo l’animo rivoluzionario di un popolo in via di cambiamenti, desideroso di sfoggiare idee progressiste e radicate nella realtà, mentre nel “bianco” della vestale portata dalla Loren è possibile riscontare una purezza d’animo, spinta però in superficie da un terribile ricordo appartenente al passato della donna (la morte del ragazzo di Germana, avvenuto in un cantiere petrolifero, momento simbolo di una temuta egemonia economica e capitalista).

Grazie al titolo che rende evidenti i riferimenti ai colori della bandiera italiana (omaggiato poi, nel 1981, dal mitico Bianco rosso e Verdone), Bianco rosso e… rientra in quella tipologia di Settima arte che sapeva guardare al semplice intrattenimento e, contemporaneamente, all’impegno sociale.

E Lattuada si affida alla bravura dei suoi due interpreti, spalleggiati dalla presenza professionale di volti noti come quello del grande Fernando Rey (è il primario dell’ospedale) e di determinati caratteristi quali il napoletano Enzo Cannavale (uno dei pazienti) e la bella Tina Aumont; mentre nei panni di una giovane Germana troviamo Alessandra Mussolini, nipote della Loren e ora nota in campo politico. Tutti avvolti dalle malinconiche note musicali del grande Fred Bongusto.

Edito in dvd da Sony pictures Home Entertainment insieme a CG Entertainment (www.cgentertainment.it), con materiale pubblicitario originale nella sezione extra.


Mirko Lomuscio