Dopo aver esordito al cinema con due film che ne hanno rivelate tutte le sue doti cinetiche (Lock & stock – Pazzi scatenati, Snatch – Lo strappo) e anche molti anni prima che si avventurasse in successi planetari del calibro del dittico Sherlock Holmes e dell’attuale Aladdin, ad inizio XXI secolo Guy Ritchie era soprattutto riconosciuto nel mondo come marito della nota pop star Madonna, “classificazione” che, a suo modo, gli dava risalto nel globo, salvo poi concludere il tutto divorziando dalla famosa cantante.
Da questo matrimonio nacque nel 2002 anche l’idea di dare alla luce un remake di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, indimenticato titolo diretto dalla nostra Lina Wertmuller (attuale Oscar alla carriera) e interpretato da un affiatato duo costituito da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, la cui lotta di classe portata allo stremo in una confezione da commedia più che graffiante ancora faceva proseliti nelle menti di determinati registi come, appunto, Ritchie.
Sfruttando per protagonisti Madonna stessa e il figlio di Giannini, ovvero Adriano, allora alla sua seconda esperienza da attore (prima c’era stata solo un’interpretazione in Alla rivoluzione sulla due cavalli), l’autore di Operazione U.N.C.L.E., sorretto dal suo produttore di fiducia Matthew Vaughn (ora riconosciuto regista dio Kick-Ass e del serial Kinsgman: secret service), portò al cinema Travolti dal destino, narrando l’incontro dai risvolti tragicomici tra una donna della ricca borghesia e un marinaio siculo.
In vacanza insieme al marito Anthony (Bruce Greenwood) e ad un gruppo di amici, la benestante Amber (Madonna), donna capricciosa e viziata, sale controvoglia su un battello per una crociera che parte dalle isole greche, portando quindi abbastanza scompiglio tramite il suo caratteraccio.
A risentirne di più sarà il marinaio siciliano Giuseppe (Giannini), detto Pippo, il quale, considerata la sua natura rispettabile e combattiva, non sopporta per niente i capricci della donna.
Cosa ancor peggiore, i due, a causa di un guasto al gommone, finiscono insieme su un’isola dispersa nell’immenso oceano e dove l’aggressivo marinaio comincia a farsi più che rispettare dalla ricca donna, trattandola come solo la sua natura sicula e verace sa fare, arrivando anche alla violenza fisica; ma non senza che tra i due possa nascere un intenso amore.
Affrontando la rischiosa via del remake, Ritchie decide di mettere mano al materiale creato dalla Wertmuller nel 1974 per poter così adattare quella trama al nuovo millennio, riconfermandone tutta l’attualità ideologica e aggressiva che stava alla base di quell’opera.
Travolti dal destino mette in scena tutto quello che ha da raccontare, miscelando l’ironia acida tipica della nostra risata con un tocco british che caratterizza il cinema di Ritchie stesso, il quale si affida esclusivamente a montaggi ingegnosi e vertiginosi per determinate parentesi (tutta la sequenza ambientata sulla nave).
Adeguandosi alla grande eredità artistica tralasciata da Giannini sr e dalla Melato, Madonna e Giannini jr fanno l’essenziale nel caratterizzare i propri personaggi, emblema di una delle più singolari lotte di classe viste su grande schermo; mentre completa il cast la presenza di volti noti come quelli di Greenwood, Jeanne Tripplehorn (la ricordate in Basic instinct?), Yorgo Voyagis e una Elizabeth Banks degli esordi.
Edito in blu-ray da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it), con due trailer (uno italiano e uno originale) e uno speciale di tre minuti nella sezione extra.
Mirko Lomuscio
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