In dvd in alta definzione Morte in Vaticano, con Terence Stamp e Fabrizio Bentivoglio

Riscoperta in dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it), da master in alta definizione, Morte in Vaticano è una pellicola diretta nel 1982 da Marcello Aliprandi e che oscilla tra il dramma umano e il thriller duro e puro.

Ma, procedendo in ordine, ricordiamo che nei primi anni Ottanta era ancora fresca la faccenda della misteriosa morte di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, scomparso nel 1978 dopo soli trentatré giorni di pontificato, a causa di un infarto miocardico. Tale evento fece supporre alcune teorie tutt’oggi irrisolte, come il fatto che il pontefice sia stato vittima di una cospirazione, in quanto alcuni alti vertici vaticani non erano d’accordo sugli interventi di riforma imposti da Luciani. Tutto ciò, oltre a gettare un’aurea di inquietante mistero sul mondo della Chiesa, ha dato modo agli scrittori Maurice Serrault e Max Savigny di concepire il libro Morte in Vaticano, immerso nelle rigide regole dell’universo clericale e che porta a galla determinati dettagli e teorie derivanti da quanto accaduto a Giovanni Paolo I.

La storia è quella dell’ascesa al potere di Monsignor Andreani (Terence Stamp), che diviene in seguito Papa Giovanni Clemente I, mettendo subito in chiaro la sua idea di aiuto per la gente povera. Cosa che qualcuno, però, sembra non condividere, temendo che tali teorie e modi di agire del nuovo Papa possano portare la Chiesa verso il decadimento vero e proprio.

Sullo sfondo di questa situazione si muove anche la vicenda di don Bruno Martello (Fabrizio Bentivoglio), un prete dai metodi controcorrente, amico di vecchia data di Andreani, il quale, man mano, si rivela una minaccia per il Papa stesso. Tra i due si sviluppa un rapporto conflittuale, con il ben volere del Vaticano che intende assolutamente ostacolare la politica del neo-pontefice, anche a costo del gesto estremo.

A suo modo dimenticata dalla memoria di molti cinefili, Morte in Vaticano è una visione da recuperare già soltanto per la maniera in cui riesce a mettere in scena l’ambiguità del potere della Chiesa sotto molti aspetti. Si tratta di un’attenta analisi in fotogrammi di quell’universo, un acuto scontro/incontro tra idee opposte della stessa casata, ma anche un inevitabile film denuncia che corre determinati rischi e si prende le proprie responsabilità. E Aliprandi mette in piedi un perfetto meccanismo di tensione, che sale e prende di fotogramma in fotogramma, innanzitutto sviluppando degnamente il rapporto conflittuale tra i due uomini di Chiesa protagonisti. Da una parte l’idea vaticana di cosa è capace il potere cristiano rappresentata dall’Andreani di un perfetto Stamp, dall’altra il rivoluzionario modo di agire del Padre Martello di un altrettanto calibrato Bentivoglio. Due mentalità non agli antipodi, ma messe in mezzo ad una questione ben più grande dei propri ideali, l’uno contro l’altro per il volere di qualcosa che va ben oltre le loro aspettative.

Nei panni del cardinale Ixaguirre, Gabriele Ferzetti complta il cast del film, accompagnato nella sezione extra dall’estratto di otto minuti Tiziana Lupi “Il Vaticano e il cinema”.

 

Mirko Lomuscio