In dvd in versione integrale Il mio nome è Remo Williams, con Fred Ward

Come avvenne con James Bond e gli scritti di Ian Fleming oltre vent’anni prima, nel 1985 si pensò bene di trarre una saga cinematografica di successo dalla serie di romanzi The destroyer creata in tandem da Warren Murphy e Richiard Sapir; e nacque così il cult movie d’azione Il mio nome è Remo Williams, aleggiante tra lo spionistico e il thriller action, dosando perfettamente elementi cari al genere, dal sottile humour nero alle sequenze adrenaliniche.

Con protagonista il rude e funzionale Fred Ward, che avevamo già visto in Fuga da Alcatraz, I guerrieri della palude silenziosa e Uomini veri, il film vede al timone di regia lo stesso Guy Hamilton che diresse proprio quattro avventure cinematografiche di 007 (Missione Goldfinger, Una cascata di diamanti, Vivi e lascia morire e L’uomo dalla pistola d’oro), come anche il coinvolgimento di uno degli sceneggiatori di due Bond movie: il Christopher Wood de La spia che mi amava e Moonraker.

La storia qui raccontata è quella dell’agente di polizia Sam Mekin (Ward), la cui perseveranza nel settore in cui opera viene subito presa in considerazione da un’organizzazione segreta del governo degli Stati Uniti. Simulata la sua morte, Sam si risveglia all’ospedale con una nuova identità: Remo Williams, nome che porterà per il resto della sua esistenza. L’obiettivo è quello di farlo divenire una perfetta macchina per uccidere e, al fine di arrivare a tanto, si decide di farlo istruire da Chiun (Joel Grey), maestro orientale di Sinanju, i cui segreti sulle varie tecniche di combattimento dovrebbero trasformarlo in un temuto killer del governo. Pronto a combattere, l’uomo dovrà da subito affrontare un intricata missione contro il malvagio George Grove (Charles Cioffi), il quale costruisce armi difettose per il governo.

Sebbene non abbia avuto poi alcun seguito dopo la sua uscita nelle sale, Il mio nome è Remo Williams è rimasto nell’immaginario di molti grazie ai vari momenti cult che ha saputo regalare attraverso la sua fantasiosa vicenda spionistica, lasciandoci assistere agli effetti dell’addestramento che il protagonista svolge con pallottole schivate e camminate sopra il cemento fresco (situazioni che difficilmente possono essere dimenticate). Ed è sulla forza di tale fantasia narrativa che Hamilton basa la sua opera, gestendo una trama degna degli spy movie anni Ottanta con una creatività frutto delle sue esperienze bondiane, tra combattimenti ingegnosi e cast ottimamente in parte.

Come non citare, quindi, il rapporto tra il protagonista e l’istruttore Chiun, portati in scena da un grande Ward e dal premio Oscar Grey (per Cabaret), quest’ultimo coperto da un pesante trucco per poter vestire i panni di coreano. Un rapporto che, se vogliamo, rivisita in chiave adulta quello visto in Karate kid – Per vincere domani – dell’anno precedente – tra il maestro Miyagi e il giovane Daniel Larusso.

Candidato ai Golden Globes per il miglior attore non protagonista, andato a Grey, e al premio Oscar per il miglior make up, realizzato da Carl Fullerton, Il mio nome è Remo Williams completa il proprio comparto attoriale con volti forti di contorno del cinema americano quali J.A. Preston, Wilford Brimley, William Hickey, Michale Pataki e Patrick Kilpatrick; oltre alla Kate Mulgrew cui spetta il ruolo del maggiore Rayner Fleming, nome che ovviamente cita il suo creatore di 007.

Con il trailer quale contenuto speciale, Quadrifoglio edita il film in dvd, in versione integrale rimasterizzata in HD.

 

 

Mirko Lomuscio