In dvd Killing – Zan di Shin’ya Tsukamoto

Da sempre riconosciuto come autore cult dell’immortale film low budget Tetsuo, primo capitolo, datato 1989, di una trilogia cyberpunk proseguita nel 1992 e nel 2009, il giapponese Shin’ya Tsukamoto ha saputo riconfermare la sua spiccata dote visionaria anche in successivi lavori quali Hiruko the goblin, il mediometraggio Haze – Il muro e il dittico Nightmare detective.

Tutti lavori in cui ha affrontato attraverso la sua particolare narrativa un discorso prettamente horror raccontando storie affascinanti per quanto ingegnose e dinamiche, ma che non hanno l’unica intenzione di affondare nella pura estetica dark.

Nel 2018, però, Tsukamoto si è allontanato da tale visione per portare sullo schermo una vicenda ambientata nel Giappone feudale, ai tempi dei samurai e dei briganti, strizzando ovviamente l’occhio al maestro della Settima arte orientale Akira Kurosawa.

Con Killing – Zan immerge quindi la macchina da presa in un villaggio rurale che viene improvvisamente minacciato da un gruppo di banditi. Il giovane guerriero errante Mokunoshin Tsuzuki (Sõsuke Ikematsu), stabilitosi nel posto, riesce a tenere buoni i rapporti con questi pericolosi personaggi; fino al momento in cui il conoscente Ichisuke (Ryüsei Maeda) rimane vittima degli stessi. Fatto che spinge Tsuzuki a decidere di vendicarlo, difendendone di conseguenza l’onore. Lo aiuta in questa imminente lotta sanguinaria il samurai Sawamura (Tsukamoto stesso), veterano della spada che è alla ricerca di alcuni validi guerrieri da reclutare a Kyoto per combattere la guerra civile.

L’immagine che apre il film parla chiaro: una mano che forgia dal metallo incandescente una lama da samurai, un incipit che uniforma degnamente le premesse della valida opera di Tsukamoto. Grazie a Killing – Zan scopriamo dunque un’altra faccia del regista di Tetsuo, uno sguardo più maturo rispetto a quello che ha caratterizzato i precedenti suoi titoli e che si accoda degnamente alla tradizione del cinema cavalleresco dagli occhi a mandorla. Una storia di eroi dalla dubbia morale, un microcosmo abitato da personaggi afflitti e combattuti nella dura realtà che li circonda e il cui compito è innanzitutto trovare la strada che il destino amaro ha riservato loro.

Inoltre, Killing – Zan non sfoggia affatto ricchezza produttiva nella ricostruzione storica; anzi, è invece ricorrendo ad un’ambientazione minimale che Tsukamoto riesce a dare l’idea della miseria e della crudezza di allora, non lesinando in fatto di violenza anche negli scontri all’arma bianca tra samurai e banditi.

Una crudezza su cui si concentra molto lo script concepito dal regista stesso, col compito è quello di sbatterci in faccia l’orgoglio combattivo che caratterizzava i guerrieri giapponesi, dallo sguardo illuminato da un riconoscibile accenno di follia. Questo almeno stando al personaggio di Sawamura, che viene giustamente contrapposto al presumibilmente pacifico samurai Tsuzuki di Ikematsu.

Edito in dvd da CG Entertainment (www.cgentertainment.it) e Raro Video, Killing – Zan è disponibile nella sola versione originale giapponese provvista di sottotitoli italiani.

 

 

Mirko Lomuscio