Dopo aver dato una sterzata alla sua carriera da commediante con l’ambizioso Occhiopinocchio, Francesco Nuti, artista sempre sulla cresta dell’onda e dal successo sicuro, dovette rimboccarsi le maniche per cercare di risalire la china e riprendersi da quel madornale flop, reo di aver destabilizzato i fan del noto attore toscano di fronte a una storia ambientata negli Stati Uniti, con tanto di richiamo all’universo di Carlo Collodi. Nel 1998, quindi, l’ex Giancattivo decise di tornare con Il signor Quindicipalle a quel cinema leggero che tanto gli veniva bene, riabbracciando la prima delle sue passioni: il biliardo.
Uno sport che Nuti ebbe modo di approfondire già in opere come Io, Chiara e lo scuro di Maurizio Ponzi e Casablanca, Casablanca, da lui stesso diretto.
Sfruttando una trama leggera sullo sfondo del mondo della stecca, una storia sentimentale nel modo più originale possibile, quindi, con Il signor Quindicipalle l’artisa toscano decise di chiudere una sorta di trilogia.
Storia d’amore in cui il Caruso Pascoski del grande schermo si fa affiancare dalla bellissima Sabrina Ferilli, partner di scena che è garanzia di qualità quando si tratta di pura commedia italiana (o, in tal caso, toscana), comunque attrice sempre ben accetta in questo tipo di prodotti leggeri.
La storia è quella del campione di biliardo Francesco Di Narnali (Nuti) detto Cecco, un uomo solo che, di punto in bianco, decide di cambiare questa sua situazione da scapolo: per evitare le occhiatacce di parenti e conoscenti, assume una prostituta di nome Sissi (Ferilli), conosciuta casualmente al cimitero, e, col nome di Margherita, la incarica di diventare la propria ragazza.
Un legame a contratto che, però, porta ad una serie di vicissitudini emotive, elementi cardine di una scintilla che scoccherà tra una disavventura e l’altra.
Pregno di una pura creatività ironica, Nuti torna sulla sua strada di semplice commediante grazie ad una pellicola che lo avrebbe poi portato a confezionare altri due titoli (Io amo Andrea e Caruso, zero in condotta), prima di chiudere definitivamente la propria carriera a causa di gravi problemi di salute.
Il signor Quindicipalle, quindi, gli dà modo di sfoggiare tutto il proprio sapere di grande comico e regista di facile presa, costruito su un plot che sappia coniugare buoni sentimenti e risate intelligenti, marchio di fabbrica del suo mondo esilarante tutto toscano.
Oltre alla mattatoriale presenza di Nuti, nonché vero abile giocatore di biliardo (guardare il finale per credere), Il signor Quindicipalle ha anche il pregio di affidarsi alla bellezza e all’ironia capitolina della Ferilli, che, come controparte del protagonista di Donne con le gonne, potrebbe inizialmente spingere a pensare sia sprecata, giocandosi bene, invece, le proprie carte.
E il merito va riconosciuto anche ad una regia attenta, che riesce a bilanciare fascino e comicità come si deve, con tanto di presenza del recentemente scomparso Novello Novelli, una costante del cinema nutiano, al quale spetta in questo caso il ruolo di narratore che, come un Virgilio, accompagna gli spettatori nella storia de Il signor Quindicipalle immergendoli nella toscanità assoluta.
Con il trailer nella sezione extra del dvd edito da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it).
Mirko Lomuscio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.