In dvd La paura trema contro e Nel ventre dell’enigma di Pupi Oggiano

La collana Home Movies Spot si amplia con il lancio su supporto dvd Nel ventre dell’enigma, terzo lungometraggio di finzione diretto dal Pupi Oggiano di cui, su queste pagine, a proposito di suoi lavori disponibili in home video avevamo avuto modo di recensire il precedente Ancora pochi passi.

Considerata questa nuova interessante uscita appartenente alla filmografia di colui che, tra l’altro, si è anche occupato di diversi documentari riguardanti il maestro dell’italian thrilling Dario Argento, abbiamo deciso di rispolverare anche il suo esordio: La paura trema contro, sempre targato Home Movies Spot.

 

La paura trema contro (2019)

Chiaramente, a cominciare dall’omicidio iniziale nella doccia e dai dettagli dei rubinetti nel bagno, si fa sentire non poco l’ispirazione proveniente dall’autore di 4 mosche di velluto grigio e Profondo rosso, richiamato anche nelle immagini delle scritte eseguite utilizzando il sangue. Ma quale è la trama alla base della quasi ora e un quarto di visione?

Tutto prende il via dalla sparizione della giovane Vicky, ovvero Sara Nadira, spingendo dunque lo spettatore a chiedersi cosa possa nascondersi nell’abitazione di quella che non sembrerebbe altro che una tranquilla famiglia come tante. Quindi, cominciano a fare la loro entrata in scena altri fondamentali personaggi, dal clochard Joe Ranieri alias Maurizio Terenzi, ex illusionista dal look richiamante in un certo senso quello del Tomas Milian prossimo al ruolo di maresciallo Giraldi, al commissario di polizia Augusto Terzi, caratterizzato da un oscuro passato e in possesso dei connotati di Osmar Santucho.

Aggiungiamo al tutto una colonna sonora – a firma dello stesso Oggiano – omaggiante la celluloide anni Settanta sia italiana che straniera (impossibile non avvertire echi carpenteriani), una inaspettata spruzzata di fantascienza e una voce narrante che, mai troppo seriosa, ci lascia intuire il retrogusto ironico dell’operazione.

Fino alla soluzione finale di un piccolo prodotto indipendente accompagnato nella sezione extra da trailer, galleria fotografica, foto buste, locandine e cinque minuti di backstage.

 

Nel ventre dell’enigma (2021)

Su sceneggiatura del regista stesso insieme a Corrado Artale e all’Antonio Tentori che, già penna per Ancora pochi passi, vanta un lungo curriculum comprendente, tra gli altri, di Un gatto nel cervello di Lucio Fulci e Rabbia furiosa – er canaro di Sergio Stivaletti, da un lato abbiamo una scuola in cui alcuni ragazzi sono impegnati in quello che è, senza dubbio, il più importante e pericoloso esame della loro vita, dall’altro una serie di cruenti omicidi ai danni di soggetti sia maschili che femminili che sta generando terrore nelle strade di Torino. Ma chi è questo ignoto assassino abbigliato con cappellaccio, guanti e impermeabile neri che affonda senza pietà l’affilata lama del proprio coltello nei corpi delle povere vittime?

Per scoprirne l’identità, ovviamente, bisogna giungere all’epilogo della oltre ora e venti di visione attraverso cui Oggiano provvede ad attingere dall’italian thrilling del Dario nazionale ancor di più rispetto a quanto fatto nelle due opere precedenti.

D’altra parte, con una sequenza di rapporto saffico a tre (in realtà piuttosto casta) e un nipote morbosamente infatuato della zia inclusi nel mucchio, firmando ancora una volta anche le musiche il buon Pupi guarda in maniera evidente ai Goblin di Claudio Simonetti, pur sfruttando suonate al piano che tanto ricordano quelle composte da Fabio Frizzi per …e tu vivrai nel terrore! L’aldilà (riecco Fulci).

Ma, evitando di aggiungere altro per non anticipare sorprese, possiamo soltanto dire che, trattandosi di un enigma come suggerito dal titolo, è avvertibile anche un più o meno vago rimando alla saga Saw nel film… di cui potete trovare trailer, teaser, galleria fotografica e quasi quindici minuti di backstage nella sezione del disco riservata ai contenuti speciali, accanto al cortometraggio Se dici undici di Alessandro Benna, prodotto proprio da Oggiano.

 

Francesco Lomuscio