In dvd La signora della notte con Serena Grandi

Il sempre più ricco catalogo di genere di Mustang Entertainment (www.cgtv.it) aggiunge al suo stuolo di titoli provenienti dalla celluloide di genere tricolore anni Ottanta il dvd de La signora della notte.

È infatti al 1986 che risale questa operazione attraverso cui, indubbiamente, il produttore Giovanni Bertolucci pensò bene di continuare a cavalcare l’onda dei successi brassiani La chiave e Miranda, riprendendo oltretutto da quest’ultimo proprio la protagonista Serena Grandi.

Una Serena Grandi allora al top della sua giunonica forma fisica, tanto che nello stesso anno, in fatto di pellicole bollenti, prese parte anche a Desiderando Giulia di Andrea Barzini e L’iniziazione di Gianfranco Mingozzi.

Una Serena Grandi in questo caso calata nei panni (ovviamente pochi) della Simona che, sposata da tre anni con Marco, ovvero Fabio Sartor, vede improvvisamente cambiare la propria maniera di vivere la quotidianità coniugale dopo che una notte, aggredita da un giovane, ne subisce e accetta la violenza sessuale.

Un episodio che la spinge ad avere una crescente voglia di trasgressione destinata a sfociare in una serie di avventure all’insaputa del marito; nel corso di ottantanove minuti di visione (non novantanove, come erroneamente riportato sulla fascetta del disco) sceneggiati da Galliano Juso – produttore, tra l’altro, di molti film con il Tomas Milian romanesco – insieme al regista del lungometraggio Piero Schivazappa, autore di Femina ridens e Una sera c’incontrammo.

Avventure che, pur concedendo a colei che un anno più tardi avrebbe fatto perdere la testa a Paolo Villaggio in Rimini Rimini l’occasione di esporre le proprie grazie (ma qui non è l’unica), La signora della notte mira comunque ad inscenare attraverso un continuo gioco di vedo non vedo.

Tanto che, mentre la Serenona non manca neppure di manifestarsi sboccata in più di una sequenza di caldo accoppiamento, il momento in cui un fucile viene utilizzato come simbolo fallico finisce per rivelarsi uno dei maggiormente erotici, sebbene in esso sia del tutto assente il nudo.

 

Francesco Lomuscio