In dvd L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe di Valerio Jalongo

CG Entertainment (www.cgentertainment.it) rende disponibile su supporto dvd L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe, terzo documentario diretto da Valerio Jalongo, dopo Di me cosa ne sai e Il senso della bellezza.

Documentario dal titolo proveniente da quello di un vecchio giornale di classe in cui il professor Giancarlo Lopez, ormai in pensione, ritrova una struggente poesia di Emily Dickinson che rivela in pochi versi come la vita ci insegni il valore delle cose. Professore che, da qui, sull’onda di quelle parole e dei propri ricordi parte alla ricerca di coloro che furono i suoi alunni presso l’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione Roberto Rossellini; scuola media superiore romana in cui, tra l’altro, insegna lo stesso Jalongo.

La neppure ora e venti totale di visione, quindi, si costruisce sugli interessanti racconti di un ristretto gruppo di oggi trentenni che vediamo anche ai tempi in cui, appunto, sedevano al banco per studiare e fantasticare su quel futuro lavorativo nell’ambito del piccolo o del grande schermo (o sui campi di calcio) che, però, non sembra poi essersi concretizzato. Perché l’operazione portata a termine da Jalongo cominciò a prendere forma già da allora, con i ragazzi impegnati ad immortalarsi tramite una vecchia videocamera le cui registrazioni, poi, avrebbero consentito di concretizzare L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe.

E, con non poco senso di amarezza, la macchina da presa scava nelle vite di chi ha avuto fin da bambino genitori spacciatori di droga per ritrovarsi a sua volta tossicodipendente e di chi, alternandosi tra precariato e poker, dichiara di non vedere alcun roseo avvenire in Italia.

Mentre, tra un giovane che si dedica per professione agli alberi e una coetanea che ha preferito accudire per mestiere i cani anziché truccare modelle e attori viziati e ossessionati dalla bellezza, c’è anche chi ha sostituito gli interessi nei confronti della celluloide con l’arte dell’illusionismo.

Ma, in mezzo a storie di problemi familiari e qualche occasione per sorridere, non manca neppure la commovente visita alla tomba di una ex alunna deceduta decisamente troppo presto.

Del resto, man mano che seguiamo anche chi ha deciso di prestare le proprie attenzioni agli ospiti di una casa di riposo e viene osservato che l’essere umano è cattivo (come dare torto?), sono le emozioni a farla da padrone tra un fotogramma e l’altro di L’acqua l’insegna la sete.

Le emozioni dettate senza alcuna particolare ed elaborata ricerca stilistica da quelle illusioni adolescenziali di un successo lavorativo sperato che, purtroppo, finiscono spesso per approdare al sempre più duro e insopportabile “Si va’ avanti nonostante tutto”.

Le emozioni che rendono imperdibile e fondamentale il documentario di Jalongo, il quale afferma giustamente che “la classe è un microcosmo su cui si costruisce la società”… effettuando la felicissima e atipica scelta di porre sotto la luce dei riflettori le vere e sincere esistenze di coloro che non sono mai stati illuminati da essa, lasciando invece fuori quelle false e costruite a tavolino di chi ci si arricchisce quotidianamente.

 

 

Francesco Lomuscio