Nel 1970, prima ancora di cimentarsi nelle avventure fantozziane del noto ragioniere creato da Paolo Villaggio, il grande Luciano Salce, dopo averla diretta nel 1967 in Ti ho sposata per allegria regalandole un Nastro d’Argento come non protagonista, costruì sulla prorompente bellezza di Maria Grazia Buccella, allora fidanzata del produttore Vittorio Cecchi Gori, un titolo che potesse sfruttare sia le qualità estetiche che le performance dell’attrice e showgirl.
Tramite Basta guardarla decide quindi di narrare le gesta di una soubrette in ascesa, la quale viene dalle terre contadine per finire sui palchi dei varietà più disparati: Richetta, una contadinella che, casualmente, fa la conoscenza del mondo dell’avanspettacolo, dal momento che incontra il noto Silver Boy (Carlo Giuffrè), figura di spicco del settore.
Tra i due si instaura un sodalizio sentimentale, tanto che lui trasforma l’acerba ragazzotta in una bellissima cantante e ballerina, col nome d’arte Erika, scatenando però una forte gelosia in Marisa (Mariangela Melato), ex fiamma di Silver Boy, la quale escogita di tutto per far licenziare la nuova arrivata. Soltanto che l’amore, si sa, è molto potente, e tra Richetta e l’uomo vi è modo di ricongiungersi. Questo e altro per il bene dello spettacolo.
Classica storia del brutto anatroccolo, rivisitata in versione commedia tricolore anni Settanta, Basta guardarla è il titolo attraverso cui il talentuoso Salce non solo costruisce su misura per la sua stralunata protagonista Buccella un racconto adeguato e ben sorretto dalla prosperosa presenza della stessa, ma innalza un inno all’universo dell’avanspettacolo e dei piccoli personaggi che lo popolano.
Come non notare l’accurata descrizione e i risvolti emotivi che si muovono dietro le scene? E quella precisa analisi dei vari caratteri che popolano i palchi d’intrattenimento? Oltre al cantante esuberante del mattatore Giuffrè, possiamo apprezzare una bravissima Melato in versione ispanica, oppure un Pippo Franco nei panni dell’effeminato costumista Danilo, più lo stesso Salce nelle vesti dell’uomo di successo Farfarello, rivale di Silver Boy, e la grande Franca Valeri in quelli di una diva simil Wanda Osiris.
Un nucleo di sagome a cui l’autore de Il federale dedica la massima attenzione, giusto per elogiare la creatività di questi artisti da strada, senza meta e sempre in giro per il paese pur di intrattenere il vasto pubblico che li segue.
Su script scritto insieme a Steno e Iaia Fiastri, quindi, il grande Luciano anticipò di due anni ciò che Alberto Sordi avrebbe inscenato nel suo Polvere di stelle, del quale questo Basta guardarla può considerarsi a piene mani un anticipatore e inaspettato punto d’ispirazione.
Edito in dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) nella collana La cineteca di Gianni Canova, accompagnato nella sezione extra da un’introduzione di sei minuti al film da parte del noto critico cinematografico.
Mirko Lomuscio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.