Autore capace di cavalcare l’onda dell’epicità come pochi nel mondo del cinema, John Milius, conosciuto ai più come co-sceneggiatore di Apocalypse now di Francis Ford Coppola, è anche un regista che ha saputo mettere su pellicola storie senza tempo, il cui unico interesse è lo scontro ideologico di diverse civiltà.
Reso disponibile su supporto dvd da CG Entertainment (www.cgentertainment.it) in collaborazione con Sony Pictures Home Entertainment, datato 1975 e con una vicenda ambientata ai primi del Novecento il suo Il vento e il leone rientra proprio in questa tipologia di elaborato per immagini, sfruttando in qualità di protagonisti uno Sean Connery desideroso di scrollarsi di dosso la figura di James Bond (è del 1971 il suo ultimo 007, Una cascata di diamanti, prima del ritorno, nel 1983, nell’apocrifo Mai dire mai) e una bellissima Candice Bergen.
Una vicenda ispirata ad un vero rapimento avvenuto a Tangeri e che si svolge nel 1904 in Marocco, dove un gruppo di berberi prende d’assalto la casa di una benestante vedova statunitense, Eden Pedecaris (Bergen). Vedova che, appunto, viene rapita insieme ai suoi due figli, William (Simon Harrison) e Jennifer (Polly Gottesman), da questi criminali armati di scimitarra alla cui guida si trova il temuto Raisuli (Connery), ritenuto anche un rivoluzionario che si mette contro le autorità che colonizzano le sue terre marocchine. Nonostante la situazione, Eden e Raisuli si trovano in un continuo raffronto, creando un rapporto che li porta ad una sorta di ammirazione reciproca; mentre Theodore Roosevelt (Brian Keith), nel pieno di una campagna elettorale, si prepara a pianificare un decisivo recupero degli ostaggi.
Da sempre affascinato dall’incontro-scontro tra culture differenti, Milius con Il vento e il leone costruisce un’avventura epica che colpisce per il modo in cui affonda il proprio sguardo sul passato americano, gestendo analiticamente determinate ideologie del suo paese. Con la risultante di un’operazione incisiva e avvincente che, non esente da una certa ironia di fondo, affronta anche la questione delle colonizzazioni marocchine ponendo da una parte il rapporto tra Raisuli e la Pedecaris, ben reso dall’accoppiata Connery/Bergen, e dall’altra l’incontro-scontro tra le autorità del mondo americano (tra gli altri, troviamo il regista John Huston nei panni di John Hay) e quelle d’oriente.
E Milius pare divertito e parecchio coinvolto, quasi a voler dimostrare con Il vento e il leone che, chi è stato capace di determinati gesti nel passato della nostra storia, lo ha fatto con una parziale consapevolezza delle conseguenze che avrebbe poi portato.
Nomination agli Oscar per la miglior colonna sonora, di Jerry Goldsmith, e il miglior sonoro.
Mirko Lomuscio
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