In dvd le leggende dello skate raccontate da Lords of Dogtown

In principio vi fu Dogtown and the Z-Boys, documentario diretto nel 2001 da Stacy Peralta e che raccontava dei pionieri anni Settanta dello Zephyr skating team.

Da una costola di quell’operato venne fuori nel 2005 Lords of Dogtwon, lungometraggio biografico incentrato su questo gruppo di giovani surfisti che mossero i primi passi sullo skateboard tra le strade di Venice, California, divenendo, nel tempo, un mito dello sport su tavole a rotelle.

Su script per mano dello stesso Peralta, l’opera vede alla regia Catherine Hardwicke, nome che all’epoca fece scalpore con l’indipendente Thirteen – 13 anni e che in seguito avrebbe aperto una strada all’universo young adult su grande schermo, trattandosi di colei che mise mano al primo Twilight.

Nel cast figura una serie di nomi alle prime armi, dall’Emile Hirsch di Into the wild – Nelle terre selvagge al Michael Angarano di Sky high – Scuola di superpoteri, passando per apparizioni di Melonie Diaz, Sofia Vergara, Elden Henson, Rebecca De Mornay, Pablo Schreiber, Johnny Knoxville e del compianto Heath Ledger, qui nei panni dello strambo impresario Skip.

La storia si svolge nel pieno degli anni Settanta, con una combriccola di ragazzi, costituita da Jay (Hirsch), Tony (Victor Rasuk), Stacy (John Robinson) e Sid (Angarano), impegnati a trascorrere le giornate surfando tra le onde e girando con lo skateboard per le strade di Venice.

Ma una passione del genere può anche diventare uno sport di successo e, mossi da un impeto di ribalta, i quattro, supportati dal conoscente Skip (Ledger), cominciano a gareggiare in diversi contesti, stabilendo uno stile preciso.

Da qui nasce la leggenda degli Z-Boys, un gruppo di skater entrati di diritto nell’immaginario di questo sport, prossimi per un viaggio verso la gloria ma minacciati da un successo che può compromettere la loro amicizia.

Nel cinema lo skateboard è sempre stato un elemento fortificante di un determinato universo giovanile (si pensi al Marty McFly di Ritorno al futuro), ma mai si era innalzato un prodotto che ne potesse analizzare la passione che si cela dietro a chi lo cavalca di giorno in giorno, sebbene vengano in mente il tv movie del 1986 Thashin’ – Corsa al massacro, con un Josh Brolin post-Goonies (e di cui la stessa Hardwicke fu scenografa), e California skate, di tre anni dopo, con Christian Slater protagonista e un plot poliziesco ad infarcire il tutto.

Quindi, Lords of dogtwon rappresenta cinematograficamente una pagina storica per il mondo degli skateboard, tanto che la Hardwicke racconta tale passo autobiografico di Peralta (lui stesso è stato uno degli Z-Boys) ricorrendo ai canoni consoni del genere, tra passione, ascesa e caduta di un pugno di giovani pieni di speranze; in mezzo a gloria e vittoria, a volte bighellonando in mezzo a droghe leggere oppure allenandosi clandestinamente nelle piscine vuote di ville momentaneamente disabitate.

Un titolo monumento che mette bene in chiaro cosa possa significare sfrecciare su una tavoletta fornita di rotelle, trasferendo in immagini il preambolo esistenziale di questi Z-Boys, caratterizzati a dovere dal poker di attori Hirsch, Angarano, Rasuk e Robinson.

E vi è il regista David Fincher (Seven, The social network, L’amore bugiardo) tra i produttori di questo già cult che, in collaborazione con Sony pictures Home Entertainment, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) rende disponibile su supporto dvd, corredato di ricca sezione extra comprendente un’introduzione della regista, commento audio della stessa e degli attori Robinson, Hirsch e Rasuk, trenta minuti di dietro le quinte, quattro di risate sul set, altrettanti di storyboard a confronto, nove tra scene eliminate ed estese, una featurette divisa in sei capitoli, una serie di trailer e il video musicale Nervous break down.

 

 

Mirko Lomuscio