In dvd l’esagerato underground anni Novanta di Back from hell e The bride of Frank

Per la gioia di tutti i fan tricolori delle bizzarrie su celluloide che, ai gloriosi tempi dei videoregistratori, provvedevano a procurarsi addirittura in copie vhs di qualità discutibilissima le più oscure produzioni estere a bassissimo costo che difficilmente ottenevano una distribuzione nel paese degli spaghetti, la sempre più attiva Digitmovies rende disponibili su supporto dvd – in versioni originali provviste di sottotitoli italiani – Back from hell e The bride of Frank.

Entrambi introdotti dal cineasta indipendente Alex Visani per la collana Spasmo Video, si tratta di due titoli americani risalenti agli anni Novanta che fanno delle più impensate assurdità e delle esagerazioni il loro ingrediente principale.

 

Back from hell (1993)

Girato in 16 millimetri sfruttando un budget di circa dodicimila dollari, è l’esordio alla regia dell’allora venticinquenne Matt Jaissle, che avrebbe in seguito realizzato, tra l’altro, la saga dello zombi dal grosso fallo The necro files.

Decisamente esile, la trama si concentra in maniera semplice su un giovane che, venduta l’anima a Satana nel tentativo di trovare la strada più breve per diventare una star di Hollywood, quando si vede costretto a pagarne le conseguenze ricorre ad un amico d’infanzia, nel frattempo divenuto sacerdote.

Una trama che, in parte chiaramente influenzata da quella de La casa di Sam Raimi, non si rivela altro che il semplice pretesto per poter tirare in ballo demoni, zombi e altri rappresentanti delle forze del male contro cui si trovano a dover combattere i due protagonisti.

Man mano che lo spettacolo altamente artigianale che prende forma sguazza in mezzo a forchette conficcate nell’avambraccio, mani che fuoriescono da testi, squartamenti e frattaglie in bella vista.

Fino al colpo di scena conclusivo di un’operazione che, curiosamente, tre anni prima del carpenteriano Fuga da Los Angeles mostra l’immagine di un personaggio zoppicante pronunciante la frase “Più le cose cambiano, più rimangono le stesse”.

Il trailer, un’introduzione del regista al film, una galleria fotografica e otto minuti di video di una convention cui hanno preso parte Jaissle e l’addetto agli effetti speciali Matt Hundley completano il disco nella sezione extra.

 

The Bride of Frank (1996)

Unica regia dello Steve Ballot che si firma, però, Escalpo Don Bladé, lascia intendere immediatamente le proprie intenzioni dalla sequenza di apertura, con una bambina piccola abbordata da un vecchio poco raccomandabile e destinata a fare una brutta fine che non lascia spazio all’immaginazione.

Vecchio che è il brutto e tutt’altro che curato Frank, il quale sembra quasi uscito dallo Street trash di Jim Muro come pure i volgari e violenti colleghi della squallida fabbrica in cui lavora, dove non si parla altro che di sesso con fare piuttosto perverso e dove tutti appaiono decisamente poco simpatici.

Il Frank che, tra l’altro, non esita a massacrare senza pietà sia chi lo deride, sia le donne che, nel momento in cui pubblica un annuncio per trovare un’anima gemella, non soddisfano le sue esigenze (tra cui la pretesa che abbiano le tette grosse!!!) quando si presentano all’appuntamento.

E, con lo sguardo di sicuro rivolto al trasgressivo cinema sfornato da John Waters negli anni Settanta, in mezzo a peti, urina, sperma e perfino una defecazione su un corpo appena decapitato, è sul continuo ricorso al cattivo gusto e al politicamente scorretto che gioca la quasi ora e mezza di visione.

Quasi ora e mezza di visione che, girata con abbondanza di riprese eseguite a mano, provvede quindi a regalare una sequela di pugni nello stomaco mostrando, tra l’altro, un pene mozzato, un bulbo oculare strappato e mangiato, lo strip di un’obesa trasudante cellulite e, addirittura, una esplicita fellatio praticata da un travestito… all’insegna di un delirante spettacolo destinato a proseguire fino al termine dei titoli di coda.

con finale alternativo, cinque trailer, tre minuti per scoprire cosa sia il Buttersound, venti di video privati del regista e del protagonista Frank Meyer, circa tredici di scene eliminate e quasi nove di bloopers nella sezione riservata ai contenuti speciali.

 

Francesco Lomuscio