Indiscusso talento spagnolo che da oltre quarant’anni ci appassiona grazie alle sue storie umane, Pedro Almodóvar (o, semplicemente, Almodóvar, come usa firmare le proprie opere) riesce con Madres paralelas a regalare un’ennesima visione rosa del destino, portando in scena le vicende di un’accoppiata di protagoniste in apparenza diverse, ma legate più di ciò che sembra da quello che il fato ha in serbo per esse.
Da una parte abbiamo Janis, interpretata dall’immancabile Penélope Cruz, fotografa di mezza età che, dopo un focoso amore consumato con un antropologo forense, Arturo (Israel Elejalde), rimane incinta e attende felicemente il grande momento; dall’altra la giovane Ana (Milena Smit), ragazza madre che non prende il lieto evento con la degna leggerezza, sentendo che la cosa non potrà mai migliorarle l’amara esistenza.
Si trovano insieme nella stanza di un ospedale in attesa del giorno del parto, facendo le rispettive conoscenze e approfondendo un’amicizia che, col tempo, si fortifica, tra parentesi leggere e sconcertanti scoperte. Sempre cercando nel profondo del loro animo un senso al casuale incontro.
Almodóvar azzarda quindi in Madres paralelas il proprio tocco sottile nell’osservare attentamente la sensibilità femminile e il suo modo di affrontare le amarezze portate dal mondo.
Chiaramente, è l’occhio di una madre che viene analizzato in questo caso, con due punti di vista alternati: quelli di Janis e di Ana, ovvero una fantastica Cruz e una incisiva Smit, al servizio di una trama commovente che vira anche verso altre sfumature cinematografiche (non mancano parentesi thriller in determinati punti).
Ed è lo studio di una generazione di donne quello che Almodóvar sviluppa, mettendo a confronto pensieri e paure dell’emotività femminile, strappando lacrime profonde e sottili risate; man mano che la vicenda avanza di minuto in minuto ponendo sullo stesso piano la forza di volontà di Janis e l’apparente insicurezza della giovane Ana.
Ennesimo colpo andato a segno, quindi, per l’autore di Tutto su mia madre, il quale non manca neppure di sfoggiare la propria lodevole tecnica visiva attraverso la consueta cura fotografica e scenica (con luci a cura di José Luis Alcaine e scenografia di Antxon Gomez); più la delicatezza musicale del fido Albeto Iglesias, che con armonia accompagna la visione di questa delicata storia tutta rosa.
Completano il cast le presenze di Aitana Sánchez-Gijón, cui spetta il ruolo di Teresa, madre di Ana, e dell’iconica Rossy De Palma nei panni di Elena, un’amica e collega di lavoro di Janis.
Premiato a Venezia con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile andata alla Cruz, Madres paralelas ha inoltre ricevuto due nomination agli Oscar per la miglior attrice (sempre per la Cruz, cosa molto rara, data la lingua spagnola) e la miglior colonna sonora.
Edito in dvd grazie a Warner Bros, con contenuti speciali rappresentati da un making of diviso in quattro parti (Regia e produzione, Scenografia, Fotografia e suono, Trucco e costumi), una galleria fotografica e il trailer cinematografico.
Mirko Lomuscio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.