In dvd Marcia trionfale e Salto nel vuoto: un doppio appuntamento con Marco Bellocchio

Verso la seconda metà degli anni Settanta, dopo aver fatto parlare di sé grazie a capisaldi del panorama italiano come I pugni in tasca, La Cina è vicina e Sbatti il mostro in prima pagina, il cineasta Marco Bellocchio decise di affrontare la vita militare e i drammi giudiziari accostandoli alla convivenza privata e familiare in Marcia trionfale e Salto nel vuoto.

Rispettivamente datati 1976 e 1980, due titoli resi disponibili su supporto dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertianment.it), in collaborazione con 01 Distribution.

 

Marcia trionfale (1976)

 

 

Laureato in lettere e costretto al forzato servizio militare, il soldato Paolo Passeri (Michele Placido) non riesce ad accettare la vita di caserma, tra vessazioni, atti di nonnismo e soprusi vari, rischiando addirittura un esaurimento profondo.

Nella sua stessa caserma vi è il rude capitano Asciutto (Franco Nero), un uomo integerrimo e temuto da tutti i cadetti, sempre pronto a rendere difficile il vivere dei suoi militari, mettendoli a dura prova di giorno in giorno.

In tutto ciò, però, Asciutto ha alle spalle anche un drammatico matrimonio, sottomesso da una moglie problematica, Rosanna (Miou-Miou), la quale lo fa sentire sempre più impotente, sia a livello esistenziale che sessuale.

A tal punto che l’ufficiale decide di utilizzare Passeri, rendendoselo amico e proponendogli di tener d’occhio Rosanna, col fine di scoprire cosa faccia nel privato la donna, dove trascorra le sue giornate. Verso un epilogo imprevedibile, dove vittime e carnefici fanno purtroppo il loro corso.

Intensa pellicola decisa a denunciare assolutamente la naja, ci mostra un Bellocchio senza fronzoli, desideroso di abbattere le mura delle autorità militari e di raccontare fin dove questo pensiero rigido possa spingere menti fresche e candide come quelle dei giovani cadetti.

Un dramma profondo, quello di Marcia trionfale, che si consuma innanzitutto tra le mura di una caserma, anticipando anche ciò che dieci anni dopo Marco Risi avrebbe inscenato nel suo Soldati – 365 giorni all’alba.

Grande performance per Placido, il quale è stato insignito di un Nastro d’argento come miglior protagonista e di un David di Donatello speciale, affiancato da un Nero allucinante e dalla bellezza di Miou-Miou. Tra i giovani militari è invece possibile notare volti a noi cari come quello del compianto Francesco De Rosa di Febbre da cavallo e di un Alessandro Haber alle “prime armi”.

Trailer cinematografico nella sezione extra.

 

Salto nel vuoto (1980)

 

 

Il giudice Mauro Ponticelli (Michel Piccoli) vive in casa insieme alla sorella Marta (Anouk Aimée), la quale lo ha cresciuto con un forte senso materno.

Purtroppo, con l’avanzare dell’età la donna rivela una visibile instabilità psichica, preoccupando fortemente il fratello, che si sente causa principale di questo suo deterioramento mentale.

Un giorno l’uomo le fa conoscere un imputato di nome Giovanni Sciabola (Michele Placido), personaggio discutibile che si ritrova spesso e volentieri fuori dalla legalità, e Marta comincia da questo momento ad intraprendere una vita diversa, uscendo non poco e instaurando così una forte amicizia con Sciabola stesso.

Ma, più la storia andrà avanti, più le cose si complicheranno, portando Mauro verso un’inevitabile crisi di nervi che lo accompagnerà verso una inaspettata conclusione.

Un Bellocchio alle prese con il mondo a lui tanto caro della psicanalisi, giostrando e raccontando una storia ricca di sfaccettature drammatiche volte a creare un contrasto tra i suoi intensi protagonisti.

Un trio d’attori eccezionali che trovano il punto forte nel confronto totale tra Piccoli e la Aimée, entrambi premiati a Cannes come migliori attori, più il supporto di un Placido ambiguo, a suo modo laido, ma altro elemento fondamentale alla storia, che saprà dare un degno sfogo emotivo al rapporto tra fratello e sorella Ponticelli.

David di Donatello per la miglior regia (ex-equo col Gillo Pontecorvo di Ogro) per Bellocchio, il primo della sua carriera (ne avrebbe poi conquistati altri due grazie a Vincere e Il traditore).

Il trailer cinematografico e una scena eliminata nella sezione extra.

 

Mirko Lomuscio