In dvd Per grazia ricevuta, il premiatissimo esordio nella regia del lungometraggio per Nino Manfredi

Come molti di noi sanno, i nostri alfieri della Commedia all’italiana hanno anche avuto modo di cimentarsi dietro la macchina da presa.

Il più prolifico fu Alberto Sordi, con ben diciotto titoli da regista, poi vi fu Ugo Tognazzi, che con i suoi cinque film fu capace di estendere un proprio personale sarcasmo tutto italiano, e, di seguito, Vittorio Gassman, autore di un poker atto per lo più a mostrare ulteriormente le innate doti teatrali.

Chi riuscì a trarre maggior soddisfazione dalla propria esperienza registica fu, però, il grande Nino Manfredi, sebbene autore di due soli lungometraggi e di un episodio del collettivo L’amore difficile.

Il primo di questi (l’atro è Nudo di donna del 1981) fu l’indimenticato Per grazie ricevuta, lavoro amarcord con cui riuscì addirittura a conquistare a Cannes il premio per la miglior opera prima.

Datato 1971, il film è un racconto immerso nella natura religiosa del suo protagonista Benedetto Parisi (Manfredi), steso su un letto di ospedale nell’attesa di essere operato.

Mentre medici e infermieri sono presi da questa delicata operazione, il paziente ripercorre la sua vita, dall’età infantile fino a quella adulta, rivivendo i momenti più significativi di un’esistenza votata innanzitutto a favore della chiesa cattolica.

Fino a decidere di voltare le spalle alla vita monacale per sposarsi, inseguendo una vita lontana dal credo religioso, anche se quest’ultimo non intende andarsene definitivamente.

L’idea di portare semi autobiografici nel proprio primo lungometraggio, di fatto, deve aver smosso una certa creatività in Manfredi, che riesce a raccontare una storia di credo e credenze col piglio più serioso del dovuto, se pensiamo che lo stesso attore veniva da un successo dovuto soprattutto a pellicole popolari.

Con Per grazia ricevuta, quindi, venne fuori un Manfredi inaspettato, un colpo nel segno di una figura emblematica del nostro cinema, portavoce di una natura campagnola che nel profondo trascina in sé interrogativi molto sentiti (se Dio c’è, allora da dove viene il male?).

Col Nino nazionale sia davanti che dietro la macchina da presa, lo spettatore non può far altro che lasciarsi coinvolgere da questo racconto spirituale, sempre ironico tra le righe e alquanto graffiante quando si tratta di fare il punto sulla moralità religiosa.

E, a proposito di religione, vale la pena citare in scrittura l’apporto del regista Luigi Magni, creatore di Nell’anno del Signore e In nome del Papa Re, che con Manfredi ha messo mano al trattamento; mentre la sceneggiatura (premiata ai Nastri d’Argento insieme al soggetto) è ad opera di Manfredi stesso affiancato dai professionisti Leo Benvenuti e Piero De Bernardi (Amici miei, Fantozzi, C’era una volta in America).

La colonna sonora è a cura dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis, qui anche autori della canzone Viva viva Sant’Eusebio, mentre completano il cast del film comprimari d’eccezione come Lionel Stander, Delia Boccardo, Paola Borboni, Mario Scaccia, Tano Cimarosa, Gastone Pescucci, Enzo Cannavale e Mariangela Melato, alla quale spetta il breve ruolo della maestrina morsa da una vipera e soccorsa da Benedetto.

Edito in dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it).

 

Mirko Lomuscio