In collaborazione con Surf Film, CG Entertainment (www.cgtv.it) riscopre su supporto dvd Totò di notte n.1 e Totò sexy, entrambi diretti dall’esperto in materia da schermo leggera Mario Amendola (Il giustiziere di mezzogiorno, Pasqualino Cammarata…capitano di fregata e Cuore matto…matto da legare nel lungo curriculum e con protagonista il principe della risata tricolore Antonio De Curtis spalleggiato dal torinese Macario.

Un dittico di pellicole nate negli anni Sessanta sulla scia dei cosiddetti mondo movie portati al successo nel 1962 da Mondo cane – che assemblava riprese documentaristiche e ricostruzioni per raccontare soprattutto raccapriccianti realtà del globo terrestre – ma anticipati tre anni prima da Mondo di notte di Luigi Vanzi, mirato a portare gli spettatori al cospetto di scenette sexy e siparietti osé per l’epoca nel descrivere la vita notturna di determinati locali.


Totò di notte n.1 (1962)

Musicisti ambulanti, il professore Ninì Cantachiaro (Totò) e il suo assistente Mimì Cocò (Macario) si ritrovano di punto in bianco dalle stalle alle stelle grazie ad un’ingente eredità ricevuta e decidono di andare alla ricerca di incarichi lavorativi frequentando svariati locali e assistendo ai più disparati spettacoli notturni del caso, tra danzatrici e commedianti, complessi musicali e spogliarelli… lasciando, però, il loro immancabile segno tragicomico.

Attraverso il montaggio di Jolanda Benvenuti atto a ritmare i vari sketch dei due protagonisti ai veri siparietti documentati (con artisti come Mac Ronay, Moa Tahi e Margaret Lee), questa pellicola di Amendola rimane impressa per la sua capacità di uniformarsi dal nulla costruendo con fare professionale un canovaccio scritto da Giovanni Grimaldi e Bruno Corbucci su soggetto degli stessi insieme a Castellano e Pipolo che intrattiene senza l’ausilio di una trama solida. E ad impreziosire il tutto provvede ovviamente la presenza scenica di Totò e Macario, i quali, insieme ad uno stuolo di comprimari accreditati e non (Gianni Agus, Lando Buzzanca, Mario Castellani, Nino Terzo), si destreggiano in maniera ottima; mentre i diversi show tirati in ballo di tanto in tanto e coreografati da Don Lurio completano la validità di un titolo che va considerato più in qualità di documento in sé che opera cinematografica a tutto tondo.


Totò sexy (1963)

Arrestati per contrabbando, i due musicisti Ninì (Totò) e Mimì (Macario) si ritrovano in cella, dove altri carcerati presto diventano spettatori delle disavventure raccontate dalla coppia di nuovi arrivati; i quali, in giro per il mondo, hanno visto di tutto e di più, dando il via, di conseguenza, ad una sequela di testimonianze riguardanti spettacolini e piccoli show provenienti da qualsiasi parte del pianeta.

Opera che rientra nel concetto di mondo movie anche più del suo predecessore, Totò sexy è un lungometraggio concretizzato proprio grazie ad immagini e siparietti scartati dal montaggio definitivo di Totò di notte n.1, qui riproposti innanzitutto per raggiungere il metraggio di pellicola necessario. Certo, il che non porta granché, alla fine dei giochi, ai risultati artistici dell’operazione, ma bisogna ammettere che la sua validità in quanto prodotto di intrattenimento il lungometraggio riesce ad averla nel mostrarci nuovamente Totò e Macario alle prese con divertenti sketch affiancati da altri buoni caratteristi (oltre ai già citati Agus, Buzzanca e Castellani, abbiamo Mimmo Poli e Franco Giacobini); più la presenza di veri artisti che si rendono protagonisti di vari spettacoli notturni, tra balletti, spogliarelli ed esibizioni canore, tra le quali quella di un giovanissimo Gianni Morandi che regala un piccolo cameo cult eseguendo una canzone intitolata Penelope.


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