In dvd tutta l’exploitation de Il cobra nero e Colpo basso – Low blow

High Show prosegue alla grande il proprio lodevole lavoro di riscoperta di titoli appartenenti all’exploitation su celluloide poco celebrati o, addirittura, dimenticati.

Stavolta, infatti, entrambi corredati di relativo poster all’interno della custodia amaray, riporta alla luce su supporto dvd due veri e propri scult risalenti l’uno agli anni Settanta, l’altro dallo scrigno meno frequentato del tanto chiacchierato decennio successivo: Il cobra nero e Colpo basso – Low blow.

 

Il cobra nero (1975)

Fred Williamson, il Frost di Dal tramonto all’alba e di un’infinità di pellicole strettamente di genere, veste i panni di un veterano del Vietnam congedato con disonore per aver colpito un suo superiore e che, soprannominato “Il cobra nero” per le sue passate glorie come calciatore, torna nella città natale Los Angeles, dove non riesce più ad inserirsi, in cerca di un’occupazione; ritrovandosi però invischiato in una guerra tra bande rivali quando uno Stuart Whitman malavitoso lo assume come sicario, invitandolo ad unirsi alla sua famiglia nella lotta contro i Da Vince.

Con un interessante avvio a base di mina da disinnescare, dunque, i novantatré minuti di visione in questione – presentati in una director’s cut comprendente sequenze in versione originale sottotitolata in italiano – mescolano mafia e tematica riguardante gli ex soldati includendo anche un evidente spruzzata di denuncia nei confronti del razzismo tipicamente a stelle e strisce verso gli afroamericani. E, tra cadaveri pronti ovviamente ad essere seminati  diversi momenti chiaramente ispirati al capolavoro di Francis Ford Coppola il padrino, è lo stesso Williamson a trovarsi per la prima volta al timone di regia per condurre verso l’epilogo decisamente inaspettato di un’operazione il cui buon cast include, tra gli altri, il Roddy McDowall poi divenuto noto agli appassionati di horror grazie al dittico Ammazzavampiri e, nel piccolo ruolo di un professore di filosofia, il candidato al premio Oscar Elliott Gould.

Il trailer originale e l’edizione cinematografica del film, della durata di un’ora e venti, occupano la sezione extra del disco.

 

Colpo basso – Low blow (1986)

Noto perché solito portare a termine tutti i suoi incarichi ricorrendo a metodi sospetti ma efficaci, un ex poliziotto e investigatore privato viene contattato da un ricco uomo d’affari dal volto di Troy Donahue quando la figlia, ovvero Patti Bowling, si lascia soggiogare da un’equivoca setta religiosa.

E, immediatamente in azione, è l’attore di origini cinesi Leo Fong che, sotto la regia del Frank Harris qui dietro la macchina da presa, aveva già preso parte due anni prima a Difficile caso per il tenente Long a vestire i panni del protagonista; il quale, fingendosi un giornalista, s’infiltra nel quartier generale del misterioso culto, a capo di cui abbiamo il Cameron Mitchell di 6 donne per l’assassino e Lo squartatore di Los Angeles. Fino al momento in cui, scoperto e torturato, trova il modo di fuggire per poi reclutare dai bassifondi della città una combriccola di vigilantes da sfruttare per condurre a compimento l’operazione. Man mano che, tra confronti corpo a corpo e immancabili battutine tipiche della decade del machismo reaganiano, il movimento domina una produzione dall’ambientazione prevalentemente rurale destinata a sfociare in una resa dei conti conclusiva consumata in mezzo a pallottole, esplosivi, coltelli e scazzottate. Mentre Fong si mostra in Colpo basso – Low blow quasi come una sorta di risposta meno scavezzacollo a Jackie Chan, ma con un pizzico di Charles Bronson calato in un’impresa degna di Jean-Claude Van Damme; regalando al pubblico il fotogramma cult quando spiattella letteralmente a terra la faccia di uno dei cattivi di turno.

Con il trailer italiano quale contenuto speciale.

 

Francesco Lomuscio