Maestro indiscusso del nostro cinema civile e impegnato, dopo aver parlato di banditi siciliani degli anni Quaranta in Salvatore Giuliano, di speculazioni edilizie con Le mani sulla città e di omicidi industriali ne Il caso Mattei, nel 1976 Francesco Rosi decise di volgere la propria attenzione verso lo scrittore Leonardo Sciascia e la sua opera Il contesto per trarne un film capace di approfondire ciò che si muoveva dietro le fila del governo italiano, non privo di atti illeciti celati, ma mai abbastanza nascosti.
Cadaveri eccellenti racconta di un’indagine poliziesca che parte dal misterioso omicidio di tre importanti magistrati. Indagine portata avanti dall’ispettore Amerigo Rocas (Lino Ventura), il quale comincia con il chiedere informazioni tra le cosche mafiose, pensando inizialmente ad un sanguinario regolamento di conti.
Ma più va avanti e più si rende conto del fatto che tale vicenda è destinata a mettere in mezzo alti vertici della politica e del governo italiano, un meccanismo marcio che tende ad indirizzare la verità lontano dalla concretezza dei fatti.
Silenzioso e moderato come il personaggio interpretato da un bravo Ventura (lo stesso attore utilizza la sua voce senza alcun doppiaggio), Rosi sfoggia un fare decisamente analitico, spingendo la narrazione verso una sequela di incontri/scontri tra l’uomo di legge e le varie personalità che si ritrova ad interrogare. Personalità incarnate da volti del cinema anni Settanta che rendevano altamente credibili contesti impegnativi come quelli descritti in cadaveri eccellenti: Tino Carraro, Marcel Bozzuffi, Alain Cuny, Paolo Bonacelli, Luigi Pistilli, Renato Salvatori, Tina Aumont, Fernando Rey, Max Von Sydow e Charles Vanel. Solo per citarli un po’ tutti e rendere bene l’idea dello spessore dell’operazione, spaccato degli anni piombo più bui, che il regista intende portare alla luce tramite un proprio incisivo punto di vista.
D’altra parte, non potrebbe essere altrimenti quando dietro la macchina da presa si trova Rosi, del quale tutti conosciamo i requisiti e la prontezza nel concretizzare una forma di denuncia su pellicola, capace di cavalcare i tempi e di risultare sempre attuale con le proprie trame incentrate sugli intrighi del potere.
In Cadaveri eccellenti è il desiderio di scrutare nel marcio della nostra politica a ispirarlo, affrontando argomenti quali le rivolte giovanili e l’inspiegabile impassibilità del PCI dell’epoca.
Un film sì indagatore, ma con reminiscenze da cinegiornale in alcuni tratti e con una confezione che è, per lo più, da thriller, in modo da mantenere un certo filo della tensione dall’inizio alla fine della visione e da consentire allo spettatore di non perdere mai di vista ogni singolo dettaglio.
Vincitore dei David di Donatello per il miglior film (ex-aequo con Amici miei) e per la migliore regia, Cadaveri eccellenti viene reso disponibile su supporto dvd da CG Entertainment (www.cgentertainment.it), in una versione restaurata nel 2019 da Fondazione Cineteca Italiana e The Film Foundation, presso il laboratorio L’immagine ritrovata, progetto finanziato da George Lucas Family Foundation. Oltretutto accompagnato nella sezione extra da un estratto di ventuno minuti intitolato Dalla voce di Francesco Rosi, ovvero sezioni di un’intervista audio fatta da Gideon Bachman al grande cineasta.
Mirko Lomuscio
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