Autore che è sempre stato attento alle cronache del nostro paese, tanto da raggiungere un picco di grande notorietà realizzando la serie La piovra, che mise a nudo le verità su quella che sarebbe poi stata denominata Cosa Nostra, Damiano Damiani ha riportato le piaghe d’Italia in diverse pellicole di grande spessore sociale, atte a svegliare gli animi degli abitanti maggiormente affezionati ai valori dello stivale tricolore.
Sempre parlando attentamente di mafia, nel 1990 sfornò Il sole buio, una pellicola che guarda alla città di Palermo e ai suoi cittadini, oppressi e chiusi dalla malavita.
La storia ruota attorno ad una coppia di protagonisti statunitensi: la ex star di film d’azione Michael Parè, lanciato a metà anni Ottanta da Strade di fuoco di Walter Hill, e la bella Jo Champa, già al cospetto di Massimo Troisi per Le vie del Signore sono finite, del 1987. Insieme mettono in scena una tormentata storia d’amore sullo sfondo di un capoluogo siculo corrotto dalla mafia e dallo spaccio di stupefacenti.
Lui è il giovane Ruggero Brickman da Villamarina, un aristocratico che vive in America e che arriva nella natia Palermo per omaggiare la memoria della sua defunta madre italiana, la quale è stata direttrice di un riformatorio. Nella cerimonia di ringraziamento, in questo riformatorio, Ruggero fa la conoscenza della bella Lucia (Champa), una ragazza spacciatrice che fa parte di una famiglia coinvolta in un giro di mafia. Tra i due scatta un’attrazione, ma il ragazzo ha intenzione di tirarla fuori dal giro, chiedendo aiuto anche alle sue conoscenze nel campo della legislatura. Ma uscire definitivamente dalle ragnatele mafiose non è cosa facile; quindi, pian piano il rapporto tra Ruggero e Lucia si trova di fronte ad una drammatica e inevitabile conseguenza.
Il sole buio cerca quindi di porre in evidenza due piaghe che all’epoca (come anche oggi) andavano per la maggiore nelle cronache: lo spaccio di droga e la mafia. Due piaghe di cui fa tesoro il plot scritto dal regista stesso assieme all’Ennio De Concini di Divorzio all’italiana per sbatterle in faccia agli spettatori con il solo scopo di trarne una morale profonda. Una storia d’amore tormentata quella vissuta da Ruggero e Lucia, personaggi a dir poco emblematici. L’una è la coscienza palermitana, mentre l’altro, in contrasto, rappresenta l’onore della città.
L’utilizzo degli internazionali Parè e Champa, poi, si rivela scelta felice, considerando che l’intero svolgimento del film si basa sui loro sguardi e sulle loro reazioni. In quanto è il loro tormento che Damiani intende sviluppare maggiormente, lasciando le cronache generali del caso, come la malavita e i suoi sanguinosi delitti, in qualità di drastico sfondo al melodramma.
A completamento della riuscita de Il sole buio, infine, abbiamo Erland Josephson e Phyllis Logan, oltre alla presenza di caratteristi a dir poco forti come Luciano Catenacci, Tony Sperandeo, Tano Cimarosa, Mattia Sbragia, Sal Borgese e Leopoldo Trieste.
Edito in dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it).
Mirko Lomuscio
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