Intervista a Claudia Gerini, nei cinema con il drammatico “Il traduttore”

Amici di Mondospettacolo, in occasione dell’uscita del film “Il traduttore” diretto da Stefano Natale, il nostro Ivan Zingariello ha intervistato la protagonista Claudia Gerini, una delle attrici italiane più amate dal pubblico.

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Nel film la Gerini interpreta Anna, una gallerista che dopo la morte del marito trova un suo diario scritto in tedesco; assume quindi un giovane traduttore (Kamil Kula) per scoprirne il contenuto, non immaginando che quel che ne emergerà porterà scompiglio nella sua vita.

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(Intervista di Ivan Zingariello) – Ciao Claudia, parliamo di questo tuo nuovo film “Il traduttore”. Innanzitutto cosa ti ha colpito in particolare di questo ruolo?

Beh, ci sono tanti temi. Mi è piaciuta la storia, mi è piaciuto raccontare la forza vitale che ti spinge al cambiamento. Mi interessava raccontare come una donna fa pace col suo passato per evolvere e per rivolgersi ad un futuro e quindi anche a riscoprirsi pronta ad affrontare un nuovo capitolo di vita.

Il rapporto tra Anna e Andrej, due persone così diverse: lui giovanissimo che fa tanti lavori, lei donna in carriera. Tra loro non è amore, però hanno questa affettività che sfocia in un rapporto utile ad entrambi.

Esatto, perché si servono l’uno dell’altro. A lei serve una persona che traduca, che le venga a casa e che in qualche modo le faccia scoprire grazie a questo quaderno delle cose che la fanno svegliare e che la spingono a cambiare. Lui trova un altro lavoro, traduce sia le intercettazioni telefoniche della polizia, quando serve di tradurre una telefonata in lingua rumena, sia poesie (quindi è un amante della poesia), però in qualche modo per vivere fa l’aiuto in pizzeria la sera. Son due mondi così diversi: lei è una sorta di “terra promessa” forse per lui; lui rappresenta una zattera che riporta lei dall’altra parte del fiume. A volte i rapporti non sono necessariamente uniti sempre da sentimenti poi così per forza veri, ma ci sono dei momenti proprio di cambiamento che qualcuno ti aiuta a realizzare. Queste due personalità sono proprio così, in questo momento della loro vita si incontrano e scatta un click, un meccanismo che porta avanti lo scorrere della vita.

In un certo qual modo vedi questa passione con questo ragazzo come una forma di ripicca nei confronti del mondo maschile?

Sì, penso di sì. C’è questo momento che viene da una colluttazione violenta, questo contatto in cui lui la blocca, non è che lei partiva volendo fare qualcosa. È un divenire che diventa un qualcosa di fisico e che finisce col sesso proprio perché lei in qualche modo ha bisogno di un riscatto, perché ritorna femmina, torna ad essere donna.

L’essersi “vendicata” aiuta tanto a voltar pagina?

Più che vendicata, è frustrata. Però si riscatta, la aiuta a riscoprire alcune cose che aveva sotterrato da troppo tempo.

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Quanto ci hai messo di tuo in questo ruolo?

Penso che in tutti i personaggi chiunque porti un po’ il suo vissuto. Io sono molto estroversa, quindi c’è poco di mio perché questa è una donna non dico rigida, fredda.. però sicuramente fa parte di una provincia del nord, è una gallerista, molto colta. Però non so quanto c’è di mio, lei è anche madre quindi forse c’è in comune questo, però veramente poco.

Quindi ti sei staccata completamente?

Ci sono dei personaggi per cui attingi tanto dal tuo vissuto, però è molto bello staccarsi totalmente e interpretare; io trovo divertente proprio questo, giocare ad essere una persona totalmente diversa e quindi capirla e accoglierla dentro di te, amarla e rappresentarla, quindi la devi soprattutto capire.

Come ti sei trovata a recitare con un attore (Kamil Kula) che non parla una parola d’italiano, copione a parte ovviamente?

Io cercavo di aiutarlo, però è stato molto bravo in questo. È stato un grandissimo professionista, ha avuto un grandissimo coraggio perché era difficilissimo, non aveva idea di che cosa fosse l’italiano. Mi sono trovata bene, poi tra attori ci si aiuta perché entrambi vogliamo la riuscita del film.

Come ti prepari per trovare il giusto feeling con quello che sarà poi il tuo partner sullo schermo, soprattutto quando ci sono poi copioni, come in questo caso, che prevedono anche scene di sesso?

Mah, uno non si prepara in questo. Cerchi di trovare delle chiavi giuste al momento, facendo prove e letture, cercando di stabilire un contatto umano. Però non c’è una vera tecnica, non c’è una preparazione. C’è il conoscersi… e poi lo fai, senza pensarci troppo. Si prepara con il regista ciò che stai raccontando, come se fosse una qualsiasi scena. Devi solo cercare di trovare la giusta chiave, la giusta atmosfera.

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Sia in questo film che in “L’esigenza di unirmi ogni volta con te” interpreti il ruolo di una donna al bivio, che capisce che la storia d’amore che stava vivendo è finita. Claudia come la affronterebbe una situazione del genere?

Cercherei tante chiavi prima di abbandonare la nave. Penso che cercherei in tutti i modi di capire se veramente è il caso di lasciare o di fare un passo indietro, poi comunque dipende dalla storia che stai vivendo, se è una storia giovane o di lunga data, insomma dipende da tante cose. Penso che però la affronterei verificando ogni punto del rapporto per vedere se è il caso di fare un passo indietro. Nell’altro film è proprio un amore che scoppia, lì non c’è niente da fare. Qui è un amore finito, interrotto. C’è una similitudine per cui le due donne devono affrontare la fine di una storia, però penso che proprio fare i conti con il nostro divenire sia difficile.

E delle MILF che ne pensi?

Mah non so, non ho tante opinioni al riguardo. Nel film non è proprio un innamoramento, non si amano e lui non è un toy-boy. Penso che sia ancora tabù una donna adulta con un ragazzo più giovane; invece un uomo più adulto con una ragazza più giovane, è sempre tutto apposto.. e quindi è un po’ strana sta cosa. Penso sia anche un po’ giusto, a meno che non si sfiori il ridicolo. A me non è mai successo, se dovessi impazzire rinchiudetemi! Credo sia anche normale che avvenga questo tipo di attrazione, basta che il ragazzo giovane sia consenziente, ecco… (ride) Penso sia giusta una parità in questo, sempre rispettando la dignità e non andando nel ridicolo, tutto qua.

Dopo aver spaziato fra tanti personaggi, sia comici che drammatici, che ruolo sogni di interpretare? Cosa vorresti fare?

Continuare a trovare delle belle storie, perché poi di generi ne ho affrontatati tanti. Forse mi piacerebbe un personaggio storico, che non ho mai fatto per esempio, ma anche tante altre cose. Non ho mai fatto neanche un musical. Ci sono tante cose ancora da fare, tanti registi con cui lavorare.

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E nel frattempo, qual è il prossimo film in cui ti vedremo?

È una commedia musicale d’azione, una commedia molto carina e divertente, dove interpreto donna Maria, una donna molto diversa. Stiamo girando a Napoli con la regia di Antonio e Marco Manetti, e nel cast ci sono anche Carlo Buccirosso e Giampaolo Morelli. E’ una storia di integrazione, io romana e loro napoletani, ma non posso dire di più..

Grazie Claudia e in bocca al lupo per tutto..

Grazie a voi!

 

Ivan Zingariello

 
 

foto di copertina: Gianluigi Barbieri