Intervista a Jacopo Maria Bicocchi protagonista di “Wax- We are the X”

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Amici di Mondospettacolo, oggi sono in compagnia del bravissimo attore  Jacopo Maria BICOCCHI , protagonista e primo nome del film “Wax- We are the X” diretto da Lorenzo Corvino. Il film in collaborazione con RAI CINEMA è stato girato in vari paesi europei ed uscirà nelle sale italiane il prossimo 31 Marzo. 

Ciao Jacopo, benvenuto su Mondospettacolo come stai innanzitutto?

Ciao Alex, un saluto a te e a tutti i lettori di Mondospettacolo, io tutto bene grazie! Mentre vi scrivo sto cucinando e spero di non bruciare niente! Vi terrò informati nel corso dell’intervista…

Uscirà al cinema tra pochissimi giorni  “ Wax- We are the X “, il film di Lorenzo Corvino nel quale tu sei uno dei protagonisti. Come nasce la tua partecipazione al film?

La mia partecipazione nel film di Lorenzo Corvino nasce grazie a un normalissimo provino. La casting Gaia Casanova che conosco molto bene in quanto abbiamo condiviso lo stesso piano di Studi, (ci siamo diplomati lo stesso anno alla Scuola del Teatro Stabile di Genova) gli aveva parlato di me. Così dopo un provino andato molto bene, Lorenzo mi ha voluto rivedere per il cosiddetto call back. In quel caso c’era anche Davide Paganini con il quale ho poi condiviso questa avventura. Ci siamo trovati subito e divertiti tantissimo. In qualche modo credo che sia giusto dire che alla fine ci siamo  tutti scelti a vicenda.

In seguito io e Davide abbiamo aiutato Lorenzo e Gaia a trovare la protagonista femminile del film, così si è aggiunta a noi anche Gwendolyn Gourvenec. Che è una bella e brava attrice francese. Ci tengo a citare anche lei.

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Con questo film hai  ricevuto  la tua prima candidatura internazionale come miglior attore protagonista al 7th International Filmmaker Festival of Word Cinema di Londra.Che emozione hai provato nel raggiungere questo importante risultato?

Ma devo dire che le candidature, come anche i premi sono sempre delle grandi emozioni. Ti batte il cuore, la testa gira… ci si sente un pò sospesi e speciali. Questa sensazione dura a volte alcune ore, altre un paio di giorni. Trattandosi di una candidatura internazionale devo dire che rientra della seconda categoria, l’emozione è durata qualche giorno. Ma dopo un pò si torna alla realtà, si smette di vagare fra le nuvole e ci si guarda allo specchio. Ci si lava i denti, si va a fare la spesa… come sempre. Voglio dire tutto è come prima e ci si accorgere che quella emozione così particolare è semplicemente l’Ego.

Quello che ci emoziona in questi casi e l’idea di come gli altri ci vedono. L’idea che possano vederci migliori di quello che in realtà siamo.

In sostanza una candidatura non ha la forza di cambiarti, i risultati importanti nella carriera di una attore, penso si vedano attraverso altre cose più concrete e semplici. Come nel sentire il respiro del pubblico, nel saper dialogare con le proprie paure, e nel voler bene alle persone e alle storie che raccontiamo.

D’altra parte non voglio dire che non sia una gratificazione per il lavoro svolto, questo è certo, nessuno potrebbe negarlo, dico solo che ho imparato che ci sono dei riconoscimenti molto meno vistosi e prestigiosi, che valgono molto di più, come un abbraccio o un semplice grazie detto da uno  spettatore sconosciuto.

Detto ciò scrivo questo solo perché non ho vinto!

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Parlami un po’ del film, della trama e del ruolo che interpreti.

È la storia di due giovani italiani e una ragazza francese che vanno in Francia per realizzare uno spot pubblicitario. Hanno a disposizione una settimana di tempo per portare a termine l’incarico.

Quella settimana diventa presto un’avventura rocambolesca con incontri ed eventi che vanno oltre il loro controllo.

Fra i tre ragazzi nascere presto una intensa relazione che si offre come simbolo del confronto tra trentenni europei, uniti da un’esistenza da Sacrificabili e in cerca di un riscatto per un’intera generazione.

Alla fin di quella settimana, che si rivelerà essere un punto di non ritorno per i tre, prenderanno una decisione che cambierà definitivamente le loro vite e il loro destino.

Il film è girato completamente in soggettiva, perché il mio personaggio Dario, decide di documentare questo incarico, la sua prima e grande possibilità di dimostrare quanto vale, da inserire poi nel suo videoblog.

Quello che vediamo sullo schermo è il mio punto di vista, per fare questo spesso all’interno delle scena ho svolto il ruolo di regista in campo. È stato divertente lavorare con Corrado Serri, il direttore della fotografia, che in questo caso è stato letteralmente il mio corpo. Spesso sono fuori scena a dare voce alle immagini, questo ha fatto si che io e Corrado dovessimo coordinarci e contaminarci a vicenda. Spesso ho suggerito dei movimenti di macchina che avrebbero sottolineato la personalità e il pensiero di Dario, e altre volte ero io ad assecondare o a prendere spunto dalle idee di Corrado. In tutto questo poi c’erano Davide e Gwendolyn in scena, i quali ho spesso provato a sorprendere, cambiando battute o reinventando alcuni dialoghi per consegnare all’obbiettivo una certa spontaneità e freschezza.

Dario è sicuramente il più entusiasta dei tre ma anche il più infantile. Questa  esperienza lo porterà a crescere e smettere di essere un ragazzo per diventare un uomo.

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Hai recitato insieme a Rutger Hauer, che emozione hai provato a condividere il set insieme ad uno degli attori che hanno fatto la storia di Hollywood?

Rutger Hauer apre e chiude il film in compagnia di Andrea Sartoretti. E sono le uniche due scene dove i tre protagonisti non sono presenti. Quindi questa domanda andrebbe fatta ad Andrea che è l’unico di noi ad aver condiviso il set con lui. Posso dire e questa è una soddisfazione personale, che Rutger Hauer per decidere se partecipare al film, oltre ad aver letto la sceneggiatura voleva capire meglio il prodotto che ne sarebbe potuto venire fuori.

L’ultimo cameo che ha concesso negli ultimi anni, altre al nostro film è stato con Christopher Nolan per il suo Batman Begins. Tanto per inquadrare la situazione…

Così è stata organizzata una proiezione per lui, visto che nel frattempo avevamo  già girato e montato tutto il film tranne le sue eventuali scene.

A fine proiezione è saltato in piedi applaudendo e a quel punto la troupe ha capito che avrebbe partecipato al film.

Mi piace pensare che anche grazie al mio di lavoro, Rutger Hauer ha accettato di voler partecipare al mio primo film da protagonista.

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Hai vinto diversi e prestigiosi premi tra i quali:

Premio Nazionale delle Arti MIUR come migliore attore giovane emergente.

Migliore attore del Premio Hystrio.

Premio “Mondo Piccolo Cinematografo” per il film “Giulia non esce la sera” di Giuseppe Piccioni e del “Premio Nuove Sensibilità”.

Premio SIAE e MEI Supersound per ByMySideWebSeries.

Ricordi ed emozioni, raccontami un po’.

Ti racconto del premio nazionale delle arti Miur, che è stato il primo dei premi che tu hai citato, al quale associo il ricordo più ingenuo di me, in quanto l’ho vinto quando non sapevo ancora se sarei mai riuscito a fare questo mestiere.

Non ero ancora diplomato e ogni scuola di teatro riconosciuta a livello nazione, si parla del 2006, doveva mandare due suoi allievi a Roma per rappresentare l’eccellenza di ogni accademia. La direttrice Anna Laura Messeri, che ha fatto grande la scuola di Genova alla quale devo molto, mandò me e un’altra ragazza. Vinsi e per la prima volta ricordo che pensai che forse questo mestiere lo avrei potuto fare.

Erano 10 anni fa, in quella occasione conobbi anche il mio Agente ci tengo a citarlo, Alberto Capone della QuattroP, con il quale ancora oggi condivido non solo il lavoro, ma anche un modo di lavorare e vedere questo mestiere.

Non sempre ha pagato il nostro punto di vista perché fuori dal coro e soprattutto fuori dal coro dei più forti, ma a noi piace per il semplice fatto che ci rappresenta.

Ci rappresentano le cose che non solo facciamo ma anche come le facciamo.

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Fare l’attore vuol dire studio, passione e dedizione. Come e quando ti sei formato artisticamente parlando?

Come dicevo prima, ho studiato alla Scuola del Teatro Stabile di Genova, dove ho fatto i primi passi per imparare le basi di questo mestiere. Un luogo che considero una sorta di casa artistica visto che in questi anni oltre che come all’allievo mi ha dato la possibilità di sperimentarmi come insegnante e ultimamente come regista.

Il film uscirà fra pochi giorni, perché secondo te i nostri lettori dovrebbero andarlo a vedere? Lancia un tuo appello (sorrido)

Se siete curiosi di vedere un piccolo film, che ha la forza di sperimentare un nuovo linguaggio cinematografico, che da solo senza l’aiuto di soldi pubblici ha avuto la forza di far debuttare nei ruoli principali 12 persone fra regista, produttore, attori protagonisti, direttori della fotografia e altri. Che è stato girato in tre lingue diverse, in 4 paesi differenti, a 30.000 piedi di altezza su un aereo di linea nel cuore dell’Atlantico, in mezzo al deserto, su un treno francese del 1892, nel cuore della Provenza, sulla terrazza dell’Hotel Fairmont di Monte Carlo e che  racconta una storia di riscatto per una intera generazione che chiede di essere ascoltata…beh, credo che possa essere il film giusto per voi.

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Jacopo, siamo arrivati alla conclusione della nostra intervista, prima di chiudere, vuoi mandare un saluto o ringraziare qualcuno in particolare?

Voglio mandare un saluto e un ringraziamento a tutti quelli che ho incontrato sulla mia strada a partire dalla mia terra, l’Emilia Romagna che custodisce tutti i miei segreti e i miei affetti. Al mio amico Marco, la mia adolescenza e non solo… un vero esempio di eroe moderno fatto di altruismo e semplicità, e un maestro illuminante quale è stato Sandro. Vi penso sempre…

Inutile dirvi che mi sono fatto prendere dall’intervista e ho bruciato tutta la cena. Adesso mi ordino una pizza! ciao a tutti!

Noooo, (rido) ci dispiace davvero tanto! Ti ringrazio per essere stato con noi su Mondospettacolo, complimenti e ci vediamo al cinema il 31 Marzo

Spero di vedervi in sala. Sul sito : http://www.waxilfilm.it potete trovare tutti i cinema che al momento ospiteranno il film!

Alex Cunsolo